Uno studio ha confermato che in UE alcune sostanze appartenenti alla categoria dei trialometani sono presenti nell’acqua potabile. Queste sostanze sono associate a un aumento dei tumori della vescica. Lo studio è stato coordinato dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal). E’ stato calcolato che ogni anno nell’Unione Europea più di 6.500 casi di tumore alla vescica, il 5 per cento del totale, sono attribuibili all’esposizione ai trialometani.
Le popolazioni meno esposte sono invece Danimarca (0%), Paesi Bassi (0.1%), Germania (0.2%), Austria (0.4%) e Lituania (0.4%).
L’Italia si trova in una posizione intermedia con una percentuale dell’1,2 per cento di casi di tumore alla vescica attribuibili al contatto con i trialometani, 336 casi all’anno.
I dati sono stati raccolti tra il 2005 e il 2018. I dati provengono da tutti i Paesi membri tranne Bulgaria e Romania dove le informazioni disponibili erano scarse.
Lo Studio
Lo studio ha quantificato i danni calcolando il numero di casi di tumore che possono essere direttamente imputati al consumo di acqua contaminata. I ricercatori hanno inviato alcuni questionari agli organismi responsabili della qualità dell’acqua pubblica richiedendo informazioni sui livelli delle sostanze. In 9 Stati la concentrazione delle sostanze è risultata superiore al valore massimo, e tra questi anche il nostro paese purtroppo, che si trova a un livello di rischio intermedio.
Gli autori dello studio invitano i 13 Paesi con la concentrazione più elevata di trialometani a ridurre la percentuale presente nell’acqua allineandosi alla media europea. Solo così si potrebbero evitare 2.800 casi di cancro alla vescica attribuibili all’esposizione a queste sostanze.
Leave a Comment