Tumore della vescica. In UE 6.500 casi legati ai contaminanti nell’acqua del rubinetto

Uno studio ha confermato che in UE alcune sostanze appartenenti alla categoria dei trialometani sono presenti nell’acqua potabile. Queste sostanze sono associate a un aumento dei tumori della vescica. Lo studio è stato coordinato dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal). E’ stato calcolato che ogni anno nell’Unione Europea più di 6.500 casi di tumore alla vescica, il 5 per cento del totale, sono attribuibili all’esposizione ai trialometani.

Le Percentuali

Percentuali varie tra i vari paesi. Cipro (23%), Malta (17%), Irlanda (17%), Spagna (11%) e Grecia (10%) ospitano il maggior numero di casi di tumore alla vescica associati alle sostanze chimiche dannose.

Le popolazioni meno esposte sono invece Danimarca (0%), Paesi Bassi (0.1%), Germania (0.2%), Austria (0.4%) e Lituania (0.4%).

L’Italia si trova in una posizione intermedia con una percentuale dell’1,2 per cento di casi di tumore alla vescica attribuibili al contatto con i trialometani, 336 casi all’anno.

I dati sono stati raccolti tra il 2005 e il 2018. I dati provengono da tutti i Paesi membri tranne Bulgaria e Romania dove le informazioni disponibili erano scarse. 

acqua bicchieri

Lo Studio

Lo studio ha quantificato i danni calcolando il numero di casi di tumore che possono essere direttamente imputati al consumo di acqua contaminata. I ricercatori hanno inviato alcuni questionari agli organismi responsabili della qualità dell’acqua pubblica richiedendo informazioni sui livelli delle sostanze.  In 9 Stati la concentrazione delle sostanze è risultata superiore al valore massimo, e tra questi anche il nostro paese purtroppo, che si trova a un livello di rischio intermedio.

Gli autori dello studio invitano i 13 Paesi con la concentrazione più elevata di trialometani a ridurre la percentuale presente nell’acqua allineandosi alla media europea. Solo così si potrebbero evitare 2.800 casi di cancro alla vescica attribuibili all’esposizione a queste sostanze.