Pubblicato da Lindau ad agosto 2023 nella collana Le Frecce, questo libro/intervista all’astrofisico francese Aurélien Barrau è uno schiaffo in faccia a tutti quelli che sottolineano l’eccessivo allarmismo degli ambientalisti sulla questione ecologica.
Nella traduzione di Sara Clamor, Per una rivoluzione politica, poetica e filosofica, in poco meno di 70 pagine riesce a offrire tantissimi spunti e riflessione sulla questione. L’obiettivo è quello di fare aprire gli occhi, anche in modo forte, senza usare mezzi termini. Il nostro pianeta è ormai in piena emergenza: la Terra è avvelenata e sfruttata fino all’esaurimento.
Lo studioso aveva già lanciato l’allarme qualche anno fa, dalle pagine di Le Monde e poi con un altro libro sul tema, Ora. La più grande sfida della storia dell’umanità. Torna adesso a raccontarci come quella ambientale sia in fondo la battaglia più importante di tutte. Intervistato da Carole Guilbaud che lo invita a spiegare e approfondire il suo punto di vista, l’astrofisico è diretto e chiaro, fin dalle prime pagine: “Ogni anno 800 mila persone muoiono
in Europa per via dell’inquinamento e un rapporto recente individua una causa di tipo ambientale per un numero analogo di decessi annuali nel bacino del Mediterraneo. Sono cifre da capogiro.“

Tanto per fare un esempio. La situazione è grave e il crollo è imminente, nella prospettiva di Barrau. “«piccoli gesti» e altre «iniziative individuali» sono certamente i benvenuti. Ma non è più la questione nodale. Un problema sistemico può avere solo una soluzione sistemica. Serve una rivoluzione politica, poetica e filosofica. In un gioco che siamo sicuri di perdere non serve fare una buona mossa, bisogna cambiare le regole. Il resto sono dettagli o coperture.“
L’approccio sistemico dunque, è una via di salvezza. Ma non siamo neanche sicuri che possa bastare. In realtà, secondo Barrau, dobbiamo cambiare tutto. Senza certo rinunciare alla crescita, ma cercando di ridefinirla in senso non economico, di ripensare i nostri valori con l’obiettivo di rifondare un mondo completamente diverso. Una vera e propria rivoluzione, appunto, politica, poetica e filosofica.
Il libro sorprende per chiarezza e visione di insieme. Quasi come un profeta, Barrau sembra vedere nel futuro e unire i puntini di questo evidente cataclisma planetario.
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I problemi li conosciamo bene, ma siccome ci siamo immersi, spesso non li riconosciamo. Quindi meglio usare parole chiare, non edulcorare: “Che il campo lessicale sia importante è vero. Sono stufo dell’uso quasi sistematico di termini edulcorati per designare vere tragedie mentre, parallelamente e surrettiziamente, si dispiega un’assoluta demonizzazione di qualsiasi sovversione. Sarebbe importante, per esempio, ricorrere (quando è appropriato) al termine «rifugiati», al posto di «migranti». Utilizzare «razzismo sistemico» piuttosto che «inclusività insufficiente». Dire, perciò, «catastrofe» al posto di «crisi» per riferirci al crollo della vita sulla Terra.”
Il nostro pianeta soffre. Le sue malattie? Riscaldamento climatico, diminuzione degli spazi vitali, fine della biodiversità, inquinamento esponenziale e deforestazione. Se non esiste una formula definitiva per salvare il pianeta, possiamo e dobbiamo comunque lavorare sulla consapevolezza.
E libri come questi sono fondamentali per orientare e formare il pensiero, sia delle nuove che delle vecchie generazioni, rispetto all’emergenza climatica.
