Al centro del mondo d’oggi, motore primo di ogni problema, è il capitalismo. L’epoca nella quale viviamo, quindi, è quella del Capitalocene.
Perché Capitalocene? Il termine Antropocene per indicare la nostra epoca, intendendo l’effetto dell’uomo sulla natura, è entrato di uso comune. Ma l’impressione è che il termine distoglie l’attenzione dal vero colpevole di questi cambiamenti, ovvero il Capitale con il suo sfruttamento delle risorse (umane e non) e la sua indifferenza per le conseguenze sul mondo. Perché non è vero che è l’Uomo al centro di tutto, se lo fosse veramente non staremmo distruggendo i nostri sistemi ecologici e sociali. Al centro del mondo d’oggi, motore primo di ogni problema, è il capitalismo. L’epoca nella quale viviamo quindi è quella del Capitalocene.
Lorenzo Davia (Trieste, 1981) è ingegnere, giramondo e topo di biblioteca. Suoi racconti sono apparsi in varie antologie. Il suo racconto Ascensione Negata è arrivato secondo classificato alla prima edizione del Premio Urania Shorts, mentre il suo Az-Zinds è arrivato finalista al Premio Italia 2020. Ha vinto il Premio Viviani 2019 con il racconto Il Tempo che occorre a una lacrima per scendere. Ha creato con Alessandro Forlani il progetto di scrittura condivisa “Crypt Marauder Chronicles” per il quale è uscita l’antologia Thanatolia (Watson), finalista al Premio Vegetti 2020. Ha scritto le storie della Fata Mysella pubblicate in New Camelot e Le avventure della Fata Mysella. Assieme al Collettivo Italiano di Fantascienza ha pubblicato l’antologia Atterraggio In Italia. Il suo romanzo Capitalpunk è arrivato finalista al Premio Urania, al Premio Italia e al Premio Vegetti. Ha curato le antologie Pianeti dimenticati (assieme a Giorgio Smojver) e 2050 (assieme a Damiano Lotto). È arrivato finalista al Premio Stefano Di Marino con il racconto Lamento per protesi e spie. Ha vinto il Premio Urania Short 2022 con il racconto Testimone vivente.