Articolo aggiornato il 15 Maggio 2025
Roma, 15 maggio 2025 – Il Green Public Procurement (GPP) avanza nella pubblica amministrazione italiana, ma resta lontano dall’essere uno strumento pienamente efficace e sistematico per guidare la transizione ecologica. È quanto emerge dall’ottavo rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi, promosso da Legambiente e Fondazione Ecosistemi, presentato oggi nella seconda giornata del Forum Compraverde Buygreen a Roma.
L’indagine ha analizzato 137 stazioni appaltanti – tra cui centrali di committenza regionali, enti gestori di aree protette, ASL e città metropolitane – rilevando un indice medio di performance del 71%. In testa le centrali di committenza regionali, con una media del 90%, seguite dai comuni metropolitani (79%). In coda le ASL e gli enti gestori di aree naturali protette, entrambi al 57%.
Nonostante la diffusione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nei bandi di gara 2024, il report evidenzia criticità strutturali: il 50% degli enti segnala carenze nella formazione del personale, il 48,5% lamenta difficoltà nella redazione dei bandi, solo il 32% effettua un monitoraggio sugli acquisti sostenibili, e appena il 16,5% ha nominato un referente per il GPP – figura ritenuta strategica per garantire coerenza nell’applicazione dei CAM.
Positive invece le performance dei grandi comuni: Milano, Torino, Napoli, Bari e Roma raggiungono livelli tra il 90% e il 100% nell’attuazione del GPP, con alti tassi anche nell’applicazione dei criteri sociali (88%) e del gender procurement (88%). Significativi anche i risultati di alcune ASL, con alta adesione ai CAM in settori come edilizia (81%), veicoli (77%) e ristorazione (75%).
Per Legambiente e Fondazione Ecosistemi, è ora necessario un salto di qualità. “Il GPP è una leva fondamentale per la sostenibilità – dichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – ma servono più formazione e competenze per colmare il divario tra norme e applicazione”. Aggiunge Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi: “Ogni anno la spesa pubblica potrebbe orientare oltre 280 miliardi di euro verso obiettivi ambientali e sociali. Il GPP deve diventare il modello di una PA responsabile ed efficiente”.