Articolo aggiornato il 19 Novembre 2025
Marco Artioli, Head of SAP Practice, Minsait in Italia
La sostenibilità ha smesso di essere un’opzione, diventando un requisito strategico. La crescente pressione normativa, la consapevolezza dei consumatori e l’urgenza climatica stanno imponendo alle imprese di ripensare radicalmente il modo in cui producono, distribuiscono e tracciano le proprie materie prime. In questo scenario, l’Unione Europea ha compiuto un passo decisivo con l’entrata in vigore dell’EUDR (Regolamento Europeo sulla Deforestazione) prevista per fine anno, che obbligherà le aziende a garantire l’immissione sul mercato di prodotti non associati alla deforestazione e al degrado forestale. Anche il contesto italiano si prepara a recepire nuove misure in materia di sostenibilità. Tra queste, la Plastic Tax, la cui entrata in vigore è prevista per luglio 2026, rappresenta un ulteriore strumento di politica ambientale che conferma la volontà dei legislatori di incentivare l’uso di materiali riciclati e sostenibili.
L’Europa sta ridefinendo il concetto di responsabilità nella catena del valore. Le imprese non saranno più chiamate solo a gestire i fornitori, ma a garantire la tracciabilità end-to-end, raccogliendo informazioni geografiche e legali sull’origine di ogni materia prima, valutando i rischi di non conformità e adottando misure di mitigazione. Oltre ai rischi operativi, la mancata conformità all’EUDR comporterà anche conseguenze economiche significative. Secondo una stima dalla Commissione europea, i costi annuali di conformità all’EUDR per gli operatori andranno dai 175 milioni di euro ai 2,6 miliardi. Anche le sanzioni previste non sono trascurabili: le autorità potranno imporre multe fino al 4% del fatturato annuo, la confisca dei prodotti e, nei casi più gravi, l’esclusione dalle gare pubbliche. In questo scenario è facilmente prevedibile un impatto profondo: migliaia di operatori, in settori che spaziano dall’agroalimentare al legno, dalla gomma alla carne bovina, dovranno dimostrare l’origine sostenibile dei propri prodotti attraverso dati verificabili e conformi.
Ma dietro questa sfida normativa si cela una grande opportunità: chi saprà integrare la trasparenza e la tracciabilità nel proprio modello operativo rafforzerà la fiducia del mercato e conquisterà un vantaggio competitivo duraturo. L’obiettivo sarà, quindi, andare oltre la conformità richiesta: l’EUDR impone un modello di trasparenza proattiva, in cui la qualità dei dati diventa garanzia di reputazione, affidabilità e fiducia verso clienti e regolatori. Per molte aziende, questo implica superare barriere tecnologiche e operative, integrando strumenti digitali capaci di automatizzare processi complessi di raccolta, verifica e conservazione delle informazioni.
In un mercato in cui, secondo l’Eurobarometro 2024, l’83% degli europei considera l’impatto ambientale un aspetto importante nelle decisioni d’acquisto, la tracciabilità è ormai un fattore di fiducia e differenziazione.
Il rispetto della EUDR, quindi, non rappresenta solo un obbligo legale, ma un investimento in reputazione e competitività. Le imprese che adotteranno sistemi digitali evoluti potranno offrire ai propri clienti una trasparenza reale, rafforzando la relazione con il mercato e proteggendo il valore del brand.
Per rispondere a queste esigenze, l’universo SAP ci offre una piattaforma di tracciabilità digitale che permette di acquisire, verificare e condividere in modo sicuro l’origine e gli attributi di sostenibilità delle materie prime: SAP Green Token. Una soluzione che sfrutta la catena di custodia digitale basandosi su tecnologia blockchain: ogni materia prima riceve un token digitale con informazioni geolocalizzate, certificazioni, impronta di carbonio e dati di produzione. Man mano che il prodotto attraversa gli attori della supply chain i token vengono trasferiti e aggiornati, mantenendo la tracciabilità completa e verificabile. Il sistema consente, inoltre, di generare automaticamente la documentazione richiesta dalla normativa, assicurando una conformità rapida e senza errori manuali. L’integrazione con sistemi ERP e altre piattaforme europee permette di automatizzare il processo di adozione degli standard richiesti, con possibili risparmi anche sui costi operativi e gestionali. Attraverso report, conversione dei materiali e monitoraggio dei flussi interni, le aziende possono, quindi, migliorare la governance della supply chain e identificare inefficienze o rischi in tempo reale.
Un ulteriore supporto alle aziende, in ottica di sostenibilità, è rappresentato da SAP Responsible Design and Production (RDP), la soluzione pensata per aiutare le imprese a gestire in modo efficiente gli adempimenti legati alla Plastic Tax e alla tracciabilità dei materiali plastici. Già utilizzata in Paesi come la Spagna, dove la normativa è in vigore dal 2023, consente alle aziende di monitorare l’uso della plastica e di adeguarsi alle normative ambientali, contribuendo così a promuovere modelli produttivi più responsabili e circolari.
L’EUDR segna una svolta per il sistema produttivo europeo e italiano: una chiamata all’azione verso modelli industriali più sostenibili, digitali e trasparenti. Le imprese che sapranno rispondere a questa sfida non solo si adegueranno alla legge, ma rafforzeranno la propria leadership nel mercato globale, coniugando sostenibilità, innovazione e fiducia. In questo percorso, SAP Green Token rappresenta un valido aiuto per garantire compliance e, al tempo stesso, crescita: uno strumento che consente alle aziende di garantire la tracciabilità end-to-end, generare dati verificabili e trasformare la sostenibilità in un autentico motore di competitività e valore.


