Dossier del WWF ‘Sabbia: oro di tutti a vantaggio di pochi’

Andare al mare in Italia? Sempre più difficile se non si hanno molti soldi da spendere, dato che, come segnala anche il WWF, quasi un quarto della costa italiana balneabile è occupata da stabilimenti balneari, più o meno costosi. 900 km su 4.000 km complessivi, uno stabilimento ogni 350 metri.

Da quando in qua la costa è il mare sono “per pochi eletti” che possono permettersi di spendere cifre anche molto alte per accedere alla spiaggia, per un lettino e un ombrellone? E pensiamo anche che in questi stabilimenti, sempre citando il comunicato del WWF “l’evasione fiscale è all’ordine del giorno, come dimostrano i controlli della Guardia di Finanza resi noti proprio in questi giorni.”

Queste e altre segnalazioni sul dossier del WWF Italia “Sabbia: l’oro di tutti a vantaggi di pochi”, che mette in evidenza tutte le storture e la speculazione sulle coste italiane, che a lungo andare porterà (o ha già portato, in alcuni casi) alla distruzione progressiva dell’ambiente.

E leggendo alcuni dati del dossier davvero si resta senza parole: “A fronte di solo 103 milioni di euro d’incasso per lo Stato, gli introiti degli stabilimenti sono enormi e in gran parte irregolari. Il dichiarato è di circa due miliardi di euro, ma secondo l’analisi del WWF, che considera i 600.000 lavoratori del settore dichiarati anche in rapporto al potenziale fatturato per singolo occupato, la cifra non è credibile, così come il WWF ritiene sottostimata l’ipotesi dell’Agenzia del Demanio secondo cui gli incassi sarebbero di quanto dichiarato”. O ancora: “Esiste davvero la famosa fascia di 5 metri dal mare cui tutti dovrebbero avere accesso? In teoria sì, in pratica l’accesso alla battigia è spesso ostacolato dalla presenza degli stabilimenti che, soprattutto al Centro Sud, in moltissimi casi pretendono un pagamento illegittimo. La spiaggia libera è a tal punto un miraggio che alcune Regioni hanno dovuto fare apposite leggi per garantirla”. Fino all’importante “Che fare” per arginare questo progressivo sfacelo. “Il WWF propone dieci concetti: Fermare il rilascio di nuove concessioni, Censire la situazione per avere elementi chiari, Ridiscutere il sistema scandaloso dei canoni e del regime fiscale degli stabilimenti, Stare in Europa mettendo fine agli escamotage italiani per non assegnare per gara le concessioni scadute, Tutelare le sono ormai poche spiagge libere, Gestire introducendo elementi di attenzione ambientale nella gestione delle spiagge, Controllare per porre fine all’altissima percentuale di illeciti, Ripensare tutto il sistema degli stabilimenti in concessione, Riscoprire la bellezza del mare, delle coste, delle dune, Sottrarre invece di continuare ad aggiungere e costruire”.

E, allora, impegniamoci un po’ di più tutti.