Goletta Verde 2010, il bilancio finale

Arrivano i risultati della campagna 2010 di Legambiente, Goletta Verde, e non sono per nulla entusiasmanti. Il nostro mare è inquinato, soprattutto quello di Calabria, Campania e Sicilia, si salvano Puglia e Sardegna.  Il tour partito a fine giugno è giunto alla conclusione e ha dato risultati abbastanza allarmanti, soprattutto per chi pensa che alcuni dei tratti di mare più puliti si trovino, per l’appunto, sul tacco dello stivale.

Il viaggio di Goletta Verde ha preso in considerazione e analizzato 2000 chilometri di coste e centinaia di foci di fiumi, con tappe ben precise (trovate l’elenco qui). Questo, in breve, il risultato del lavoro: “169 punti critici minacciano la salute del mare italiano, uno ogni 44 km di costa. Inquinate ben 132 foci di fiumi. A Campania, Lombardia Calabria e Sicilia la maglia nera per l’inquinamento del mare dell’estate 2010”. Insomma, “Numeri che evidenziano un netto peggioramento rispetto allo scorso anno, quando era risultato fortemente contaminato l’81% dei campioni analizzati”. Il resto dell’analisi è consultabile sul sito Goletta Verde.

E ben l’87 % dei campioni prelevati risulta inquinato, con picchi negativi in Campania. I motivi sono soprattutto da rintracciare negli scarichi delle fogne direttamente a mare e nei depuratori mancanti o poco attivi. Cosa dire? Anche le regioni virtuose, come la Puglia, registrano comunque campioni inquinati ogni 79 chilometri. Insomma anche in questi casi, mari puliti, ma neanche pulitissimi! Altri dati che fanno riflettere: “L’inquinamento da scarichi fognari rilevato dal laboratorio mobile di Goletta Verde è causato da un insufficiente o inesistente servizio di depurazione. Secondo i dati del rapporto Blue Book 2009 di Utilitatis e Anea, il 30% degli italiani non può usufruire di un depuratore. La Regione in cui si registra il deficit maggiore è la Sicilia dove 2,3 milioni di persone scaricano i propri reflui direttamente nei fiumi o in mare senza alcun trattamento. A seguire la Lombardia e la Campania dove il servizio di depurazione non è garantito per 2,1 e 1,9 milioni di cittadini.”

Per non parlare dei dati sull’abusivismo edilizio e gli scempi quotidianamente attuati sulle coste, che completano il quadro già particolarmente allarmistico e fanno venir voglia di restare a casa e non avvicinarsi alla spiaggia neanche se obbligati. Speriamo invece di continuare sempre ad avere voglia di amare e rispettare la nostra terra e i nostri mari, per evitare che il prossimo anno questi dati peggiorino ancora.   

Fonte e foto: Goletta Verde