Le cellule staminali hanno notevoli applicazioni. Fino ad oggi quelle in campo medico sono state al centro dell’attenzione. Ma recentemente un team di ricercatori olandesi ha creato la prima carne per alimentari in vitro. L’aspetto non è quello dei più appetitosi: un color grigio anemico caratterizza la pietanza (a causa dell’assenza di mioglobina, una proteina del tessuto muscolare contenente ferro).
Le cellule utilizzate sono di origine suina. Si attende una sperimentazione con cellule di origine bovina.
Il motivo di una ricerca così bizzarra è il tentativo di cercare altre fonti alimentari capaci di ridurre il numero dei capi di allevamento, riducendo così l’anidride carbonica emessa e gli animali destinati al macello.
Oltrepassando la fitta foresta di problemi etici e tecnici, il fine di questi ricercatori non è da biasimare. Il numero della popolazione mondiale cresce a dismisura e le risorse non sono infinite. Inoltre gran parte di queste sono sfruttate da una minoranza di essa, mentre l’altra grande fetta soffre la fame. L’obiettivo di trovare altre fonti di alimentazione, accompagnato all’equa distribuzione delle risorse e all’ottimizzazione del loro utilizzo, diventerà col tempo un imperativo categorico.
2 Comments