L’ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2010 (SOER 2010)

Articolo aggiornato il 21 Settembre 2017

SOER 2010 propone una serie di valutazioni sull’attuale situazione dell’ambiente in Europa, sulla probabile situazione futura, su cosa viene fatto e cosa potrebbe essere fatto per migliorarlo, in che modo gli sviluppi globali possano influenzare le tendenze future… e molto altro.


Che cos’è SOER 2010?

L’ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2010 (SOER 2010) è un documento rivolto ai responsabili che partecipano alla formulazione e all’attuazione di politiche che potrebbero favorire miglioramenti ambientali in Europa.

Le informazioni aiutano inoltre i cittadini europei a comprendere meglio, a migliorare lo stato dell’ambiente in Europa.

“L’accelerazione della domanda globale minaccia i sistemi naturali che ci sostentano.”

Questo è uno dei messaggi chiave della relazione “L’ambiente in Europa -Stato e prospettive nel 2010” (SOER 2010),  valutazione più importante dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA).


In generale, SOER 2010 conferma che la politica ambientale e le azioni condotte nei settori correlati nell’Unione europea (UE) e nei paesi vicini hanno permesso di conseguire miglioramenti sostanziali. Tuttavia, restano ancora da affrontare importanti sfide. Come riconosciuto con sempre maggiore chiarezza, il capitale naturale nei nostri ecosistemi è essenziale per la nostra salute, il nostro benessere e la nostra prosperità. Il nostro capitale naturale però è soggetto anche a nuove domande, come quella di prodotti chimici di origine vegetale o di biomassa per sostituire i combustibili fossili.


Queste crescenti domande di capitale naturale pongono gravi minacce all’economia e alla coesione sociale dell’Europa.
SOER 2010 mette in evidenza la nostra maggiore comprensione dei legami esistenti fra il cambiamento climatico, la biodiversità, l’uso delle risorse e la salute umana. Queste complesse interconnessioni – sia in Europa che a livello globale – amplificano le incertezze e i rischi ambientali.
Le sfide sono considerevoli, ma l’Europa deve incrementare con urgenza l’efficienza delle risorse e migliorare l’attuazione dei principi del trattato di Lisbona in materia di protezione dell’ambiente. Si dovrebbe fare di più per valorizzare l’ambiente in termini monetari e riflettere tali valori nei prezzi del mercato, ad esempio ricorrendo a tasse ambientali. Secondo il documento sembrerebbe essenziale impegnare diversi gruppi nella costruzione della base di conoscenze e nei processi politici in materia di ambiente in generale.
Esaminando i settori strategici ambientali, prioritari per l’UE, emerge che stiamo si compiendo progressi, ma si sta mettendo a repentaglio il benessere della generazione presente e futura se non intensificheremo i nostri sforzi.

La mancanza di benessere implica esternalità negative che non sono altro che costi da collettivizzare (diventano tassazione). I costi vanno pagati e qualcuno li dovrà sostenere, chi li sosterrà?

E’ tutto un problema di debito.