Se si cura l’Italia, l’Italia è più sicura

Econote ama le iniziative collegate all’acqua. Ne abbiamo parlato spesso, i nostri eventi sul territorio sono collegati all’acqua. L’associazione ha sede a Napoli, città d’acqua. E per questo motivo abbiamo a cuore l’iniziativa Italia Sicura. Di che si tratta? In questi giorni il Governo e, in particolare, il Ministero dell’Ambiente sta promuovendo l’iniziativa #italiasicura #acquepulite allo scopo di riqualificare il sistema idrico italiano, potenziando le infrastrutture che in alcune regioni, specialmente nel Sud dell’Italia, sono assenti o gravemente dissestate.

La campagna vuole sostenere un uso consapevole dell’acqua. Contro l’inquinamento indiscriminato dei mari e delle falde acquifere, dato che i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica evidenziano come circa 2 milioni di persone non siano allacciate alla rete fognaria e circa 9 milioni di persone abbiano ancora problemi con la quantità e la qualità dell’acqua del rubinetto.

Gli obiettivi del Governo prevedono un corretto stanziamento dei fondi disponibili sia per sensibilizzare la popolazione sia per aumentare i controlli sulla manutenzione degli acquedotti da parte dei comuni, in modo da limitare l’inquinamento e favorire i sistemi di depurazione.

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“Siamo qui per dire che siamo in grado di superare i gap infrastrutturali con un’accelerazione degli investimenti e un effetto positivo sui livelli occupazionali. Federutility li stima in una fascia compresa fra 160.000 e 220.000 posti di lavoro”, ha detto Erasmo D’Angelis intervenendo agli Stati generali #acquepulite” a Roma. “Il sistema idrico, fognature e depurazione è ad un livello insostenibile, così come inaccettabile è l’inquinamento dei corsi d’acqua dovuto alla loro assenza e ad una scarsa cultura del rispetto di un bene comune fondamentale e alla licenza di inquinare che alla fine ha prodotto la cultura dell’assuefazione. Non ci facciamo più caso – ha concluso D’Angelis – se non quando arriviamo sulle spiagge più belle del mondo e troviamo il cartello Divieto di Balneazione”.

Un altro punto da analizzare bene è il degrado delle acque. Noi a Napoli lo sappiamo bene, ma sappiamo anche che se il problema dell’inquinamento delle acque è così diffuso al sud accade per un concorso di colpe: lo Stato centrale, tante Regioni e Comuni, controlli e monitoraggi inesistenti o insufficienti, scarichi industriali in libertà. Per questo è stato presentato un nuovo portale  dell’acqua che raccoglie i dati di interesse del settore idrico. Nasce da un progetto di collaborazione tra la Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura e l’Istituto Nazionale di Statistica. Il portale fornisce i contenuti tecnici relativi al mondo dell’acqua forniti da diverse Amministrazioni e disponibili in formato open data e su mappa interattiva.

Questo è il sito ufficiale dell’iniziativa.