Giovani, carini e solidali. Sono i cinquantadue coabitanti solidali che a Torino si sono trasferiti in alcuni dei quartieri di edilizia popolare pagando affitti scontati in cambio di ore spese per il condominio e i condomini. Il doposcuola ai bambini, la consegna della spesa all’anziano dell’ultimo piano, il bianco nel soggiorno della signora dirimpetto: piccoli servizi settimanali agli inquilini, insomma, finalizzati alla realizzazione di un piano di interventi a favore del vicinato, monitorati e valutati da un apposito tavolo di coordinamento, in cambio di sconti del 50% sul canone di locazione.
Le comunità di coabitazioni solidali, curate da associazioni e coop (tra cui Acmos, Synergica, Liberi Tutti), col sostegno del Programma Housing della Compagnia di San Paolo, sono partite alcuni anni fa nelle case del Comune gestite da Atc, allargate di recente, su case di proprietà Atc. L’investimento, previsto anche dalla legge regionale del 2010 in tema di edilizia pubblica, funziona: su 18 mila alloggi, i 32 affidati finora ai giovani coabitanti si sono rivelati un vero investimento, relazionale innanzitutto. Si sono registrati miglioramenti in termini di monitoraggio delle fragilità, di sicurezza sociale e violazioni dei regolamenti, incremento delle relazioni di buon vicinato, miglioramento della pulizia e risparmio energetico. “Queste presenze hanno significativamente migliorato certe realtà -, spiega l’architetto Giovanni Magnano, dirigente dell’Area Edilizia Pubblica della Città – E a chi trova eccessivo lo sconto (50%) sull’affitto, replica: “I pochi alloggi non renderebbero molto più di quanto rendano affidati ai giovani, visto l’alto livello di morosità diffuso”.
L’identikit dei coabitanti solidali? Studenti, ingegneri, architetti, sociologi, lavoratori non laureati tra i 20 e i 30 anni. Questo il video in cui si presentano. Volete diventarlo anche voi? Candidatevi scrivendo a [email protected]: le selezioni sono aperte.
Leave a Comment