Chernobyl, la serie che racconta la follia dell’uomo che distrugge la Terra

Chernobyl, la nuova serie tv HBo-Sky in onda in queste settimane in Italia, ci riporta alla memoria il più grande disastro ambientale mai avvenuto sul nostro pianeta.

Ripercorrere quei drammatici momenti dell’aprile 1986 sconvolge, per vari motivi. Ci fa prima di tutto capire quanto l’uomo possa essere incosciente alle volte, e poi quanto la sua mano possa essere distruttiva per se stesso e per il mondo circostante.

La serie è incredibilmente accurata, girata benissimo, coinvolgente. Per alcuni è già la miniserie più importante di tutti i tempi. Sono 5 puntate nelle quali gli sceneggiatori hanno mescolato ricostruzione storica, sentimenti, dramma, e una serie di esistenze che si intrecciano sullo sfondo di questo tremendo disastro.

La serie è un pugno nello stomaco. Analizza nel dettaglio il disastro accaduto in Ucraina nel 1986 e non tralascia tutta una serie di avvenimenti di contorno molto importanti.

Cosa accadde

Nella notte del 26 aprile 1986 il reattore n 4 della centrale nucleare ucraina di Prypjat, a 20 chilometri da Chernobyl, esplode. Questa esplosione causa la diffusione di una radioattività senza precedenti nella storia umana. In confronto, la bomba di Hiroshima non è stata poi così grave.

Sono stati centinaia i morti legati a questa esplosione, ma le cifre non sono mai state definitive, dal momento che oltre ai morti accertati subito e quelli delle settimane seguenti, è quasi impossibile attestare le cifre dei morti collegati alla radioattività diffusa in tutta l’Europa negli anni seguenti.

La serie analizza all’inizio le ore immediatamente successive al disastro, e nelle puntate che abbiamo visto in queste settimane tutti i giochi di potere in Russia, nei mesi successivi, con il tentativo del governo russo di depistare e insabbiare le colpe, minimizzando i danni.

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I personaggi

Figure centrali di questa serie sono da un lato il Professor Legasov, che da solo provò a svelare i terribili segreti della centrale, andando incontro alle difficoltà di chi, nel governo russo, non voleva far trapelare rischiosi dettagli. È lui che, in qualità di Vicedirettore dell’istituto dell’energia atomica Kurchatov fa parte della squadra che risponde al disastro di Chernobyl.

Poi c’è Boris Shcherbina, che guida a nome del regime sovietico la  commissione governativa a Chernobyl dopo il disastro. Ha un ruolo ambivalente nei confronti di Legasov, che da un lato stima, ma di cui dall’altro lato ha paura, per quello che potrà svelare.

Le donne sono importanti in questa serie: coraggiose, forti, Ulana Khomyuk, personaggio non realmente esistito, scienziata che fa pare della della squadra che investiga sul disastro e che risulta fondamentale per ricostruire, grazie alle testimonianze dei superstiti, gli avvenimenti di quella notte. E infine Ludmilla Ignatenko, moglie di un pompiere che, inviato a prestare soccorso, morirà dilaniato dalle radiazioni.

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Chernobyl 33 anni dopo

La serie è basata sul libro della scrittrice Premio Nobel per la letteratura Svetlana Alexievich Preghiera per Chernobyl.

A 33 anni di distanza questa serie risulta importante per non dimenticare: solo conoscendo gli errori del passato, si potranno evitare in futuro. Di un disastro ambientale come quello di Chernobyl paghiamo ancora oggi le conseguenze. Sono decine di migliaia i chilometri di territorio ancora inutilizzabile, e milioni le persone che vivono in zone ancora contaminate. Migliaia sono state le malattie e le deformazioni derivanti da quel disastro, e ancora oggi le radiazioni sono ben oltre i limiti consentiti. Resterà per sempre una macchia indelebile nella storia dell’umanità.