Storie straordinarie delle Materie prime di Alessandro Giraudo

Davvero originale questo nuovo saggio da poco pubblicato per ADD Editore scritto da Alessandro Giraudo.

Ricca di aneddoti e scritta in modo estremamente divulgativo e scorrevole, Storie straordinarie delle Materie prime ci accompagna lungo un percorso nei secoli, anzi nei millenni, tra le materie prime che hanno caratterizzato il nostro mondo. Non parliamo solo di oro e argento. Negli anni sono state fondamentali anche le spezie, i cereali, il granturco, e poi la seta, il tabacco. Addirittura il sale e lo zucchero di canna. Tutti materiali che hanno contribuito a “fare e disfare la storia”.

Giraudo è docente di Finanza internazionale e Storia economica a Parigi e riesce a condensare in poche pagine tante nozioni utili e interessanti, senza essere mai banale anzi. Ogni pagina è un aneddoto, una conoscenza, una pillola di storia gustosissima. Il libro è stato pubblicato in francese nel 2017 e arriva oggi nelle librerie italiane.

E il lettore si può muovere con agilità tra i paragrafi per comprendere meglio le materie prime che governano e hanno governato le nostre vite, soprattutto capendo meglio la loro storia. Ovviamente, collegate alle materie prima c’è tutto un turbinio di complotti e guerre, perché detenere le materie prime ha da sempre significato avere il potere.

Bellissimo davvero muoversi tra queste pagine e conoscere nel dettaglio le storie di papiri e pergamene, di noce moscata e sale, del pepe che per anni ha interessato i rapporti e le città di Venezia e Lisbona. E poi ancora: ossidiana, incenso, lana, pepe, zucchero, cocciniglia, cacao, granturco, tè, caffè, noce moscata, ghiaccio, alghe, mercurio, urina, bitume, allume, oppio e molte altre ancora, in tutto una quarantina.

La storia del rosso e della cocciniglia è sorprendente, ad esempio: “Il rosso è il primo colore che i neonati imparano a riconoscere” ci dice Giraudo. “La luce rossa presenta il maggiore intervallo di lunghezza d’onda e le sue vibrazioni hanno un effetto stimolante.” Nel corso degli anni il rosso è stato indossato in quanto “simbolo dell’autorità, della fierezza, dell’amore, ma anche del sangue e delle rivoluzioni”. Il rosso veniva ricavato prima dai molluschi marini, che permettevano di creare la porpora. “Occorrono 10mila conchiglie per ottenere un grammo di materia colorante, il che spiega il privilegio degli imperatori romani di indossare abiti colorati con la porpora e il divieto per i cittadini di vestirsi allo stesso modo”. Oltre che coi molluschi, il rosso si ottiene dalle radici della robbia, ma con la scoperta dell’America “l’Europa apprende l’esistenza del rosso di cocciniglia, prodotto molto diffuso tra le popolazioni della Mesoamerica”. Ancora una volta, cambiano gli equilibri, cambia la geografia. E, ancora oggi, esiste la tintura di cocciniglia, addirittura usata in alimentazione.

Oppure, la storia del sale, che per molto tempo è stato il principale conservante alimentare e lo si usava per insaporire i cibi, come integratore per uomini e animali, per disinfettare le ferite, per separare i metalli preziosi dalle impurità o per preparare esplosivi. Per anni, preziosissimo, ora vale molto poco, se paragonato al passato.

Leggere questo libro ricorda da vicino, per approccio e capacità divulgative, il Jared Diamond di Armi, Acciaio e Malattie. L’autore si sposta tra paesi ed epoche con grande competenza e capacità di analisi. Riesce appunto nell’intento comunicato nella prefazione: di fare come Umberto Eco, in grado di tenere gli ascoltatori sopra un tappeto volante che vola tra paesi ed epoche distanti tra loro, ma tutte unite da un filo sottile. “La storia delle materie prime è la storia dell’umanità stessa, attraverso gli odori, i profumi, i fetori, le fragranze, i colori, i gusti, i sapori”.

Ed è utilissimo leggere questo libro per capire come le materie prime siano fondamentali per la storia umana e abbiano un ruolo centrale negli equilibri geopolitici globali. Nel futuro, nuove materie prime che saranno fondamentali e al centro di guerre, anzi lo sono già purtroppo: petrolio e acqua.