Bonifica Fibre Artificiale Vetrose: In cosa consiste

Durante gli anni ’80 ci si è trovati di fronte alla necessità di sostituire tutti quei materiali che contenevano amianto con altri prodotti che avessero lo stesso utilizzo e lo stesso obiettivo, ma che non fosse tossico. Infatti in quegli anni si era riscontrato che l’amianto era molto tossico per la salute umana perché con il tempo rilasciava delle polveri sottili che andavano ad intaccare le vie respiratorie soprattutto nel lungo termine.

Le Fibre Artificiali Vetrose

Le fibre artificiali vetrose sono dei materiali molto resistenti al calore, sono antifiamma, ma allo stesso tempo sono molto facili da modellare e adattare alle superfici che devono andare a proteggere. Molto spesso agli inizi degli anni ’90 venivano usate come isolante termico e venivano posate sopra ai contro soffitti per evitare che il calore si diffondesse al di sopra e quindi limitare lo spreco di energia.

Le più famose fibre artificiali vetrose sono la lana di vetro, la lana di roccia e la lana di ceramica. Fin dai primi anni dalla loro entrata in commercio ne è stato fatto un grande uso con dei risultati eccezionali addirittura superiori a tutti quei materiali che contenevano amianto.

Il problema però è sorto dopo qualche anno, infatti queste fibre artificiali vetrose rilasciano comunque delle polveri sottili che possono andare ad intaccare le vie respiratorie nei casi più gravi, mentre nella maggiore delle ipotesi provocano pruriti cutanei o arrossamenti. Da qui si è iniziata tutta una fase di test per capire se effettivamente erano dannose e nel caso come poter bonificare l’area in cui si trovavano.

Per questa ragione, quando si deve bonificare l’area (o l’oggetto) caratterizzata dalla presenza di fibre artificiali vetrose, bisogna rivolgersi ad aziende specializzate nella bonifica FAV.

Fibre Artificiale Vetrose Non Cancerogene

Non tutte le fibre artificiali vetrose sono cancerogene o comunque dannose per la salute umana.

Per sapere se siamo di fronte ad un ambiente pericoloso è necessario effettuare dei test, devono sempre essere svolti da personale qualificato.

Una fibra artificiale vetrosa NON è definita cancerogena se ha un elevata percentuale di ossidi alcalini e terrosi e inoltre non sono cancerogene tutte quelle fibre vetrose che presentano polveri con diametro superiore a 6 micron. Per tutti gli altri casi si parla di cancerogeno.

Rimozione delle Fibre Artificiali Vetrose

Per la rimozione delle fibre artificiali vetrose ci si deve sempre rivolgersi a del personale qualificato che sa come muoversi e come gestire questi materiali tossici. Come prima cosa l’operatore deve proteggersi con guanti, occhiali protettivi, mascherina per evitare di respirare le spore rilasciate dalle fibre durante la rimozione. Per evitare dei brutti inconvenienti si dovrebbe sempre isolare l’area in cui si sta operando in modo da evitare che le polveri possano andare a colpire persone che si trovano nelle vicinanze.

Per avere un ambiente totalmente sicuro queste sono le precauzioni da prendere prima di iniziare la rimozione delle fibre.

Per quanto riguarda il lavoro in sé stante, bisogna sempre fare come minimo una lavorazione ad umido. Questo significa che prima di andare a toccare o spostare le fibre vetrose, si devono bagnare così da non far sprigionare le polveri finché si stanno spostando e rimuovendo. Oltre alla lavorazione ad umido esistono anche dei prodotti che rendono le fibre vetrose totalmente innocue. La lavorazione con questi materiali viene solitamente definita lavorazione a vernice perché il procedimento è lo stesso di quando si vernicia una superficie con la differenza che si usano materiali appositi studiati solo per rendere le fibre vetrose non più pericolose. L’insieme di tutte queste operazioni viene anche chiamata bonifica delle fibre artificiali vetrose.

Una volta avvenuta la rimozione delle fibre artificiali vetrose si deve procedere con lo smaltimento.

Smaltimento delle Fibre Artificiali Vetrose

Essendo questi materiali tossici e quindi pericolosi, per lo smaltimento bisogna sempre rivolgersi ad un’azienda qualificata che conferisca il materiale in una discarica autorizzata secondo le normative vigenti che sapranno come poi procedere con lo smaltimento definitivo delle fibre vetrose senza andare ad inquinare.

Può capitare a volte che la rimozione non è possibile, in questi casi bisogna rendere “innocue” le fibre artificiali vetrose. Il primo passo è verniciarle con dei prodotti appositi in modo che le polveri non vengano più rilasciati, poi come ulteriore sicurezza, vengono incapsulate in modo da dare anche un secondo livello di sicurezza nel caso in cui la verniciatura delle fibre non dovesse essere sufficiente.