Arrosticini Abruzzesi: ecco come mangiarli e cuocerli secondo la tradizione

Gli arrosticini, meglio conosciuti anche come “li rustell”, sono il simbolo per antonomasia della tradizione culinaria abruzzese. Gli arrosticini sono degli spiedini di carne ovina largamente diffusi nelle terre abruzzesi, le loro origini risalgono nei primi anni del 900 fra i monti dell’appennino abruzzese e nelle zone di Villa Celiera e Voltigno. Dal punto di vista storico, la tradizione narra che questo magnifico piatto sia il frutto dell’ingegno dei pastori che hanno deciso di infilzare dei quadratini di carne di pecora, alternati a dei quadratini di grasso, con uno spiedino di legno.

Come si cucinano gli arrosticini abruzzesi

Gli arrosticini abruzzesi sono famosi in tutta Italia non solo per il loro gusto ma anche per la particolarità della cottura necessaria per gustarli al meglio. Nonostante molti lo considerano come un piatto estremamente semplice da cucinare è bene non farsi ingannare dalle apparenze, la cottura infatti è davvero importantissima. Proprio per questo non è sufficiente avere la brace accesa e le cosiddette graticole, per poter cuocere al meglio questo splendido prodotto è fondamentale avere un attrezzo creato appositamente. Stiamo parlando della fornacella (o furnacell’ in dialetto), si tratta di un particolare attrezzo che ricorda molto le forme del canale di una grondaia con quattro piedi. Il canale in questione contiene la brace (che deve raggiungere la temperatura giusta per sciogliere il grasso e non bruciare la carne delicata) ed è largo circa 10 cm. Per capire quando la temperatura è perfetta basta dare uno sguardo alla brace, i carboni devono bruciare completamente fino a raggiungere il classico colore grigio, questo indica il raggiungimento della temperatura ideale. Secondo alcuni, coloro che hanno creato questo attrezzo da cottura si sono ispirati proprio ai canali delle grondaie dei tetti che anni or sono venivano usati per cuocere al meglio gli arrosticini.

Come mangiare gli arrosticini

Una volta cotti alla perfezione possono essere mangiati, ovviamente gli abruzzesi sono rigosi su come mangiarli: ovvero rigorosamente con le mani e non con le posate. Per assaporare al meglio questa pietanza è necessario sporcarsi le mani, sfilando i pezzi di carne direttamente dallo spiedino. Ovviamente non è assolutamente consigliabile tagliare il grasso che alterna le sezioni di carne, questo infatti ha come scopo quello di addolcire la carne infilzata creando una vera e propria esplosione di sapore una volta mangiati. Per poter apprezzare al meglio il loro sapore è consigliabile mangiarli caldissimi. In genere gli arrosticini vanno serviti in fasci, viste le ridotte dimensioni occorre mangiarne almeno una decina per saziarsi, in genere vengono venduti in multipli di dieci. Per quanto concerne invece il contorno, è possibile utilizzare un buon pane bruschettato, magari passato velocemente sulla fornacella mentre stanno cuocendo gli arrosticini in modo da fargli assorbire gli aromi sciolti dal calore. Si tratta di un piatto perfetto se si ha intenzione di dare una piccola festicciola con gli amici e offrirgli qualcosa di particolare ma al tempo stesso tradizionale. Un piccolo trucchetto per mantenerli caldi è servirli al tavolo in una apposita conca di coccio in modo da permettere ai commensali di prenderli uno alla volta.