È troppo tardi per fermare i cambiamenti climatici? Possiamo ancora fare qualcosa

Ognuno di noi, nel suo piccolo, può compiere azioni per avere un basso impatto ambientale e forse salvare il pianeta

Ormai è troppo tardi, da troppi anni. Qualche esperto, gli scienziati avevano avvertito, ma abbiamo quasi sempre fatto finta di non ascoltare.

E ora? Ora siamo come delle rane che stanno bollendo in pentola. La temperatura piano piano si alza, in modo irreversibile, e neanche ce ne accorgiamo perché sta accadendo a poco alla volta, ma con effetti devastanti. Il cambiamento climatico è irreversibile.

L’ultimo rapporto

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’istituto dell’Onu che si occupa della valutazione dei cambiamenti climatici, ha pubblicato lunedì il suo ultimo rapporto, che è abbastanza chiaro, per non dire sconvolgente (qui è possibile recuperare il comunicato stampa). L’Onu si è già espressa: le conseguenze per il nostro pianeta sembrano essere già irreversibili. Inoltre, se non si inverte la tendenza è altamente probabile che le cose peggiorino anche più in fretta di quanto fatto negli ultimi anni.

Stiamo dando ai nostri figli un pianeta in fiamme e dobbiamo per forza agire ora. Lo devono fare i grandi paesi, le potenze mondiali come Usa, Cina, India, che consumano tanto e hanno un grosso ruolo nei cambiamenti climatici, ma anche noi nel nostro piccolo possiamo contribuire a invertire la marcia adesso più che mai.

Sono infatti i cambiamenti climatici che causano tutti i fenomeni meteorologici devastanti che hanno occupato le prime pagine dei quotidiani negli ultimi anni: ghiacciai che si sciolgono e causano il progressivo innalzamento del livello degli oceani, grandinate con chicchi grandi quanto limoni, acquazzoni torrenziali che distruggono intere città, inondazioni conseguenti – e le abbiamo viste nella loro potenza ultimamente, in Cina e in Germania -; e poi ondate di caldo insopportabile con temperature che sfiorano i 50 gradi, che poi portano a incendi senza precedenti.

Tutto questo è causato dall’uomo e dalla sua condotta scellerata

Il rapporto inoltre segnala che è quasi inevitabile un ulteriore aumento della temperatura nei prossimi anni: leggiamo infatti che le “riduzioni delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e gas serra limiterebbero il cambiamento climatico”. Ma non c’è da stare sereni perché, “mentre i benefici per la qualità dell’aria arriverebbero rapidamente, potrebbero volerci 20-30 anni prima che le temperature globali si stabilizzino”.

Proviamo quindi a fare tutti uno sforzo collettivo, preciso e duraturo, per ridurre gli agenti inquinanti nella nostra atmosfera. Non è più il tempo di rimandare e di pensare che siano i governi dei paesi e dover attuare grandi cambiamenti ai quali i cittadini devono adeguarsi.

Come? Con un cambio di paradigma. Siamo noi, con le nostre scelte, a indirizzare il mondo e a poterlo eventualmente salvare. A parole sono bravi tutti, ma quando si tratta di agire concretamente per invertire la rotta, appaiono le prime difficoltà.

Ecco qui di seguito alcuni punti su cui insistere per cambiare lo stato delle cose

Per prima cosa, è fondamentale cambiare la propria alimentazione. Non si deve per forza diventare vegetariani, ma è importante ridurre il consumo di carne. Gli allevamenti intensivi inquinano molto più di quanto si possa pensare, e l’industria della carne è responsabile di una grandissima parte delle emissioni globali di C02. Inoltre, questa è una cosa che può far sorridere ma è purtroppo molto grave, sono i bovini a produrre grandi quantità di metano – parliamo di vero e proprio inquinamento da mucche.  In sostituzione della carne si possono mangiare altri alimenti, ma è sempre consigliato mangiare e comprare prodotti di stagione se possibile a Km Zero.

Ancora, non è più tanto il tempo di riciclare, quando di riutilizzare gli oggetti. È finito il tempo in cui bastava differenziare per eliminare il problema dei rifiuti dalla nostra vista. Ora, siccome il materiale è davvero tantissimo, bisogna pensare di usare fino alla fine del ciclo di vita gli oggetti della nostra vita quotidiana, senza buttarli prima del tempo. Solo così sarà possibile ridurre in modo radicale il quantitativo di rifiuti prodotti. Ovviamente, cercare di eliminare del tutto la plastica monouso e l’eccesso di imballaggi.

Una grande parte di inquinamento e C02 poi deriva sempre dai mezzi di trasporto. E allora via libera a mezzi a impatto zero, biciclette, monopattini, o ancora a piedi se possibile e per gli spostamenti all’interno del proprio quartiere. Certo, la pandemia non ha certo incentivato l’uso di mezzi pubblici e il car sharing, ma si spera in un ritorno alla normalità e a un ampliamento di questa pratica.

Questi sono solo alcuni degli accorgimenti che possiamo attuare per “invertire la rotta”. Stando a quest’ultimo rapporto, la situazione è grave ma non totalmente compromessa. Proviamo quindi a mettere in pratica questi consigli, ne va del bene di tutti. Il Segretario generale dell’Onu Guterres ha parlato di un “codice rosso per l’umanità”. Ma dobbiamo comunque provarci, a ridurre le emissioni inquinanti. Non ci sono più scuse che tengano. Questa è l’ultima chance che abbiamo.