Venezia78: presentati i dati di “Sustainable screens 2021”: come rendere sostenibili le sale cinematografiche

Lido di Venezia 9 settembre 2021 – Quanto sono (in)sostenibili le sale cinematografiche italiane? Cosa e come possono divenire strutture ecofriendly e ridurre sensibilmente i consumi energetici? Di questo si è parlato a “Sustainable screens 2021” appuntamento rientrante tra quelli del decennale del Green Drop Award alla 78ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia realizzato per confrontare dati e prospettive del PNRR rispetto all’efficientamento delle sale cinematografiche. 

A raccontare la situazione delle sale cinematografiche in Italia, lo studio presentato da Green Cross Italia – onlus promotrice del premio collaterale giunto alla decima edizione – , il GSE ed ANEC. Il progetto “Sustainable screens” è infatti finalizzato a promuovere e a divulgare la sostenibilità, e la transizione energetica nella filiera cinematografica e teatrale.

Al dibattito hanno preso parte Nevina Satta, CEO Sardegna Film Commission e General Secretary EUFCN, Birgit Heidsiek – Green Film Shooting, Marcello Salvio, ENEA Responsabile Laboratorio DUEE-SPS-ESE: Efficienza Energetica Settori, Cristina Vajani, Responsabile Promozione e Assistenza alle Imprese GSE, Simone Gialdini, Direttore generale ANEC, Elio Pacilio, Presidente di Green Cross Italia e Marco Gisotti, MiTE che ha moderato.

Cinema e teatri possono essere ambasciatori di sostenibilità, esempio per i tantissimi utenti che le popolano. “Sustainable screens” vuole mettere in campo gli strumenti per accompagnare gli esercenti cinematografici e teatrali verso un formazione Green delle sale che può comportare una diminuzione dei costi in bolletta, considerato che – come emerge dallo studio – le strutture oggi sono spesso indietro rispetto ad altri settori in termini di conversione ecologica ed energetica delle strutture.

Il 60% di consumi energetici deriva dagli impianti di climatizzazione (il 61% delle sale possiede ancora caldaie a metano, il 12% utilizza caldaie a gasolio), mentre il 32% dei consumi elettrici è determinato da proiettori, amplificatori e schermi. Come illustrato da Cristina Vajani, GSE, la ricerca – realizzata su un campione di 45 province e 14 regioni – registra come il 68% dei cinema campione non abbia effettuato interventi di efficienza energetica negli ultimi 3 anni.

Evento Sustainable screens 2021- foto 2.jpeg

Le strutture che invece hanno posto in campo alcune misure hanno provveduto al relamping e sostituzione dei proiettori. Solo l’1% ha isolato con cappotto termico l’edificio e un impianto fotovoltaico è presente nel 6,7% delle strutture, sebbene – tra parcheggi e lastrici solari – il 58% disponga di spazi idonei ad ospitarne uno .

Elio Pacilio, Presidente di Green Cross Italia: “Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sono allocati 300 milioni di euro per l’efficientamento di cinema e teatri, come parte di quel 37% che tutto il Piano vincola ad interventi per l’ambiente. Molto più di un semplice ristoro post Covid ma una vera e propria rivoluzione per la qualità e il comfort dell’intero settore, a vantaggio degli esercenti, certo, ma soprattutto degli spettatori e dell’ambiente. Bisognerà adesso lavorare affinché il governo renda disponibili queste somme nel più rapido tempo possibile e con quali modalità. Anche per questo il Protocollo d’intesa siglato oggi a Venezia fra Green Cross Italia e Anec per lavorare insieme sulla sostenibilità del settore, dai rifiuti all’energia, è un primo passo concreto in avanti che saremo felici di condividere con gli altri soggetti della filiera cinema che oggi sono qui con noi e con tutti quelli che sappiamo già impegnati in questo percorso, dalle produzioni fino ad includere anche le forme di consumo domestico“.

“Le sale cinematografiche oltre ad essere un contenitore devono e, dovranno diventare un veicolo di comunicazione e sensibilizzazione per lo spettatore – ha così commentato Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC – goccia dopo goccia auspichiamo di raggiungere gli obiettivi dell’agenda ambientale 2030-2050”.