Vesuvio: come visitare in modo sostenibile il vulcano più famoso d’Italia

Il Vesuvio è sicuramente uno dei simboli dei Napoli e di tutta la Campania e una tappa imperdibile per tutti coloro che visitano il capoluogo partenopeo e le aree circostanti. Se oggi visitare il Vesuvio è un’attività sicura, dato che i movimenti interni del vulcano sono costantemente monitorati, e sono molti i modi a nostra disposizione per farlo, non sempre queste escursioni sono totalmente green.

Scopriamo quindi insieme quali sono le bellezze naturali che ci aspettano sulle pendici del vulcano italiano per eccellenza e come rispettarle al meglio, senza però rinunciare a un’esperienza indimenticabile alla scoperta del Vesuvio.

L’importanza del Vesuvio

Il Vesuvio non è solo un vulcano che, in maniera molto scenografica, si affaccia sul Golfo di Napoli e regala al capoluogo campano un panorama da cartolina. Il monte è infatti strettamente legato alla storia e al territorio locale. Nella cultura popolare, il Vesuvio è principalmente famoso per l’eruzione del 79 d.C., che portò alla distruzione delle città di Pompei ed Ercolano e alla conservazione, unica nel suo genere, dei resti di queste città e di alcuni dei loro abitanti.

Ciò che non tutti sanno è che, negli anni, il Vesuvio è eruttato molte altre volte, anche con conseguenze più disastrose di quelle del 79 d.C., con un’ultima eruzione che ha avuto luogo nel 1944. Ma questo vulcano non è importante per Napoli e l’area circostante solo per la sua potenza distruttiva.

Durante i lunghi periodi di quiete, il Vesuvio è infatti stato casa e rifugio per generazioni e generazioni di persone e il suo territorio fertile ha offerto sostentamento alla popolazione locale. E, non a caso, ancora oggi il Vesuvio è uno dei principali simboli della Campania, compagno costante delle giornate dei napoletani.

Dal 1995 ne è stata riconosciuta anche l’importanza naturalistica con l’istituzione del Parco Nazionale del Vesuvio. Non a caso quindi, per tutte queste ragioni, il Vesuvio rappresenta una tappa imperdibile per chi visita questa zona dell’Italia e il vulcano figura nella lista delle 25 imperdibili attrazioni per chi si trova a Napoli, insieme a statue come il Cristo Velato, eventi come il Miracolo di San Gennaro ed esperienze come gustare una vera pizza napoletana.

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Come salire sul Vesuvio?

È quindi chiaro che almeno una volta nella vita dobbiamo salire sul Vesuvio. Ma come possiamo farlo? Sono diverse le opzioni a disposizione. Le pendici del vulcano sono tutt’ora abitate e munite di strade carrozzabili, quindi fino a una certa altitudine è possibile salire tramite auto o autobus e van messi a disposizione dai diversi tour organizzati presenti nella zona.

Queste opzioni, seppur comode, non sono sicuramente quelle più eco-sostenibili, perché contribuiscono alle emissioni di CO2, al traffico e all’inquinamento sonoro in un’area ricca di flora e fauna. Ovviamente ci sono persone che possono avere difficoltà a camminare per molti chilometri o che hanno altri impedimenti che le costringono a utilizzare questo tipo di mezzi e quindi, queste opzioni sono le uniche disponibili. Chi invece non ha paura di camminare e vuole godersi le bellezze del Vesuvio a ritmi più lenti può optare per salire sulle sue pendici lungo uno degli undici sentieri che si snodano attraverso il territorio del vulcano.

Scoprire il Vesuvio lungo i sentieri

I sentieri presenti nel Parco Naturale del Vesuvio si differenziano per lunghezza, quota massima raggiunta e difficoltà, offrendo così opzioni per tutti i gusti e tutti i tipi di preparazione fisica. Alcuni sono inoltre molto corti e quindi perfetti per chi vuole concedersi una passeggiata sul Vesuvio, ma ha poco tempo a disposizione.
Ognuno di questi sentieri, inoltre, porta alla scoperta di aree diverse del vulcano, rendendo quindi ogni salita, se fatta su strade diverse, un’esperienza nuova e unica.
I sentieri presenti sul Vesuvio sono:

 

  • Sentiero 1 – La valle dell’inferno, di circa 10 km e difficoltà alta;
  • Sentiero 2 – I Cognoli di Ottaviano, di circa 8 km e difficoltà alta;
  • Sentiero 3 – La traversata del Monte Somma, di circa 7,5 km e difficoltà bassa;
  • Sentiero 4 – La Riserva Naturale Tirone-Alto Vesuvio, di circa 8,5 km e difficoltà bassa;
  • Sentiero 5 – La salita al cratere del Vesuvio, di quasi 4 km e difficoltà bassa;
  • Sentiero 6 – La strada Matrone, di quasi 7 km e difficoltà alta;
  • Sentiero 7 – Il vallone della profica, di quasi 2 km e difficoltà bassa;
  • Sentiero 8 – Lungo il tragitto del trenino a cremagliera, di poco più di 1 km e difficoltà media;
  • Sentiero 9 – Il fiume di lava, di 690 metri e difficoltà bassa;
  • Sentiero 10 – L’Olivella, di quasi 2 km e difficoltà bassa;
  • Sentiero 11 – La pineta di Terzigno, di 750 metri e difficoltà bassa.

Rispettare la natura del Vesuvio

Come abbiamo visto, il Vesuvio non è solo un elemento ormai fossilizzato della storia del Golfo di Napoli, ma un membro ancora vivo e attivo del territorio e sulle cui pendici è possibile trovare ancora oggi un ricco brulicare di piante e animali. Il vulcano ospita un ecosistema molto attivo e che, come testimoniato dalla presenza del Parco Naturale, merita tutela e rispetto da parte di tutta la cittadinanza e, soprattutto, da chi decide di visitare l’area.

Flora e fauna del Vesuvio

Ma quante sono le piante e gli animali che possono chiamare il Vesuvio casa? Nonostante l’area coperta del Vesuvio sia relativamente ridotta, sulle sue pendici vivono ben 906 specie vegetali e 227 specie animali, di cui ben 150 di uccelli e solo due di anfibi. Ciò è dovuto alla presenza sul vulcano di diversi tipi di ambienti naturali, come pendii aridi alternati a umidi boschi di alberi sempreverdi, che sono quindi abitati da specie diverse. Alcune di queste sono però a rischio di estinzione, come nel caso di ben il 2% delle piante.

Consigli per un’escursione green

Ma come possiamo tutelare al meglio il prezioso patrimonio naturalistico del Vesuvio? Per fortuna, applicando piccole e semplici buone abitudini, potremo visitare il vulcano senza lasciare traccia né disturbare la natura locale. Prima di tutto, è importante rimanere sui sentieri, in modo tale da non rischiare di rovinare l’habitat di piante e animali. Non bisogna inoltre raccogliere fiori o piante trovati sul nostro cammino, né disturbare o importunare eventuali animali che potremmo incontrare. È anche fondamentale non lasciare alcun rifiuto.

Anzi, se possibile, il consiglio è quello di portare con sé un sacchetto per raccogliere anche eventuali rifiuti lasciati da altri in cui potremmo imbatterci durante la camminata. Ma possiamo anche ridurre il numero dei rifiuti stessi che produrremmo e riporteremmo con noi in città alla fine della visita del Vesuvio. Per raggiungere questo obiettivo, possiamo utilizzare una borraccia e portare con noi posate di plastica o di metallo e contenitori riutilizzabili per il nostro pranzo o i nostri snack.

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Come abbiamo capito, non è possibile visitare Napoli senza fare tappa anche sulle pendici del Vesuvio. Questo vulcano attira infatti i turisti più disparati, dagli amanti della storia a chi, invece, vuole passare del tempo in un ambiente naturale unico nel suo genere. Fortunatamente, possiamo rendere la nostra escursione sul vulcano più famoso d’Italia decisamente green scegliendo di salire lungo i sentieri, rispettando la fauna e la flora locale e riducendo il più possibile la produzione di rifiuti.