Monologhi e silenzi

Stasera Beppe Grillo è a Terzigno, ore 18,30, al Rifugio di via Zabatta per quello che sarà lo spettacolo/comizio su temi ecologici. A tutt’oggi – secondo me – la versione ecologista di Grillo si basa su quello che ha imparato da Montanari, sulla cui “ricerca imbavagliata” (studiando le nanopatologie metteva sotto accusa inceneritori e aziende che usano nanoparticelle in prodotti alimentari, gl’inceneritori, le bombe usate nella ex Yugoslavia, ecc.) il comico  ha montato gli spettacoli di un’intera annata e oltre.

“Se Grillo e noi possiamo parlare di nanoparticelle (e della nocività degli impianti di combustione) è perché le hanno scoperte/divulgate Stefano e consorte. Grillo dice le cose che dice Stefano Montanari, con le ricerche di Stefano e consorte da anni ci riempie i palasport, i teatri, vende i dvd. Peccato, però, che anche grazie a lui le ricerche Montanari/Gatti si fermino qui (ormai è quasi un anno che sono ferme), kaput! E’ difficile vedere le nanoparticelle col microscopio del piccolo chimico.” (parole di Antonio Trotta, un giovane napoletano impegnato per l’ambiente).

Grillo indisse una raccolta fondi con lo scopo di riacquistare un microscopio per quella ricerca boicottata da enti universitari, con un ritorno d’immagine notevolissimo per il comico. Poi però, questo microscopio acquistato con la raccolta fondi popolare, con la precisa causale, documentata da Grillo stesso, di permettere alla ricerca di Montanari e Gatti sulle nanopatologie di continuare, è stato sottratto a Stefano Montanari e alla sua ricerca dallo stesso Grillo, che ha deciso (senza interpellare i donatori) di donare lo strumento ad un’Università dove mai erano state condotte ricerche sulle nanoparticelle o sulle nanopatologie (del resto Montanari e Gatti sono i primi non solo in Italia ma al mondo ad aver parlato di nanopatologie e perfino lo stesso nome, oggi usato ovunque, si deve a loro).

Le trattative tra Grillo e l’Università si sono protratte per oltre un anno a totale insaputa di Montanari e consorte e una volta giunto l’annuncio del “passaggio di proprietà”, la motivazione addotta è stata quella di un presunto sotto-utilizzo dell’apparecchio, basata su non si sa quali dati, visto che né Grillo, né la onlus intestataria ufficiale del microscopio si sono mai presentati, benché invitati più volte, al laboratorio Nanodiagnostics, dove il microscopio era istallato e funzionante ogni giorno e, non di rado, anche di notte.

Allo stato attuale, l’apparecchio risulta essere inattivo da dieci mesi, da quando, il 22 gennaio fu portato via, e Grillo, che nel frattempo ha anche impedito ad alcuni grillini di riprendere una nuova raccolta fondi per un altro microscopio per Montanari, continua a sottrarsi a qualunque richiesta di confronto.

Vale come ulteriore invito al confronto faccia a faccia più volte invocato da Montanari.