
Il meccanismo è uguale a qualsiasi altro tipo di scambio mercantile, solo che in questo caso è il fumo a diventare merce. Ipotizziamo che una centrale di carbone tedesca non riesca a rispettare le quote di emissione di CO2 stabilite dal suo Paese, potrà comprare delle quote inutilizzate di una acciaieria norvegese che invece è riuscita a rientrare nei limiti. In questo modo quindi non rinuncerà al volume produttivo e adempierà allo stesso tempo agli impegni ambientalisti assunti nel suo Paese. Sandor per molti è una figura ambigua e difficilmente definibile, un abbraccia-alberi per la destra un capitalista senza scrupoli per la sinistra. Mentre la Terra aspetta i sui dividendi di fronte a questo ennesimo trionfo del capitalismo transazionale, potrebbero debuttare a breve le Borse del Clima in Giappone e negli U.S.A., ancora in attesa della ratifica del Protocollo
G.E.
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