Il valore e la dignita’ della puzza, di Antonio Marfella

Oggi pubblichiamo un estratto dell’articolo del tossicologo e oncologo dell’Ospedale Pascale di Napoli, Antonio Marfella. Marfella si interroga sulle dichiarazioni del Ministro della Salute Fazio. Dal suo punto di vista ritiene opportuno puntualizzare alcune cose.

MINISTRO FAZIO 21 OTTOBRE 2010  «Ho fra le mani uno studio dell’Istituto superiore della sanità condotto nel 2008-2009, durante il picco dell’ultima emergenza, quando di spazzatura per strada ce n’era molta di più. Sono state fatte numerose rilevazioni dell’aria, sia in inverno che in estate. E il risultato è che la flora microbica non presentava pericoli di infezione per l’uomo. Insomma, l’aria che respiriamo non è dannosa per la salute». Nel frattempo, per strada sono tornati i ratti e altri animali pericolosi… «Questo è un altro problema. Ratti e uccelli possono sicuramente proliferare in queste situazioni e quindi trasmettere malattie proprie. Ma, ripeto, l’immondizia per strada non comporta, automaticamente, la trasmissione di infezioni per vie aeree». Però è indubbio che l’aria, in alcune zone, è irrespirabile… «Nessuno vuole negare che il cattivo odore, i miasmi, siano sgradevoli. Ma una cosa è la vibilità di un quartiere, che deve essere sicuramente assicurata, un’altra è l’allarme infezioni». Quindi, il sindaco Iervolino, sbaglia? «Non voglio fare polemiche politiche. Sono un tecnico, preferisco far parlare dati scientificamente».

Dal punto di vista ontogenetico l’odorato è il più primordiale e precoce dei sensi, sia sotto il profilo strutturale anatomico, sia presumibilmente sotto quello funzionale. […]

Quanto sia allucinante convivere con una puzza, lo si può  notare oggi  dalla irriducibile opposizione del popolo vesuviano, costretto a convivere con la puzza di discariche fuori norma e rimpinzate di rifiuti urbani indifferenziati, umidi putrescenti, industriali e tossici di ogni tipo come ormai dimostrato anche dalle analisi delle falde. […]

Come stiamo apprendendo in questi giorni, non si possono trasmettere odori con la TV, altrimenti credo proprio che il quadro politico del nostro Paese sarebbe diverso. Il popolo italiano ha piu’ “naso” che giudizio razionale nel riconoscere gli indegni.

Il nostro modo di vita e, soprattutto, la nostra alimentazione hanno influenzato negativamente da tempo la nostra sudorazione.Abbiamo, quindi, reagito alla maniera funzionale che ci caratterizza. Con deodoranti di diverso tipo. E cosi pensano di fare anche con le discariche tossiche e puzzolenti che hanno scatenato la rivolta di Terzigno.  Il fatto che oggi ci affidiamo soprattutto al senso della vista, che di fatto resta ancorato alla superficie, dimostra quanto siamo diventati superficiali. E, peggio ancora, abbiamo deciso di affidarci ai numeri della statistica, persino con le puzze!

Hanno osato affermare che “la puzza non fa male”, “nell’aria puzzolente non appare sviluppo di flora microbica” e hanno  preferito  dosare la diossina  nei cassonetti che bruciavano e non nei pompieri di Napoli che da decenni spengono circa 5000 roghi tossici all’anno. E questo in assoluto e completo dispregio persino delle precise disposizioni di legge previste nel DL 81/08 che impone nel caso di esposizione professionale prolungato (diossina nei roghi) l’obbligatorio dosaggio su matrici umane dei tossici oggetto della esposizione lavorativa.

Hanno affermato, per non fare allarmismo, che non esistono evidenze scientifiche che la “PUZZA” faccia male !

Hanno dosato la diossina ai cassonetti in fiamme e non nel sangue dei pompieri!

Hanno osato pensare di prendere in giro una intera regione facendo gli esami di diossina a pool di dieci sieri messi insieme come neanche nelle pecore di Acerra è stato fatto!

Hanno osato affermare che quelle stesse pecore rimpinzate di diossina lo erano perche’ esposte alla combustione di motori a benzina o a gasolio!

Hanno osato affermare che i policlorobifenili (PCB) diossino simili riscontrati nelle falde della Cava Sari di Terzigno possono essere di origine vulcanica!

Hanno osato asserire di tutto nascondendosi dietro il falso mito della evidenza scientifica della statistica, immemori che computers  e statistica hanno qualche decennio di vita, mentre i nostri sensi, a partire dall’olfatto,  hanno milioni di anni di meravigliosa e sofisticata evoluzione!

E hanno pure la faccia tosta  di indignarsi perché il popolo non si fida delle loro parole, dei loro giuramenti, delle loro rassicurazioni!

A “naso”, persino lontani mille miglia, a Bruxelles, la UE ha capito che puzzavano di imbroglio!

E grazie a questi studi presentati alla UE e citati dal Ministro Fazio, lo scorso marzo 2010 siamo stati condannati dalla UE per evidente danno alla salute del popolo italiano!

Mamma mia, che puzza di marcio e di bruciato!


Napoli li 22 ottobre 2010
Antonio Marfella
Tossicologo oncologo
MEDICI PER AMBIENTE – ISDE NAPOLI