Caccia nei fondi privati? NO per l’80% degli Italiani

Per conto del Ministero del Turismo, Ipsos ha svolto un sondaggio condotto su un campione di Italiani sulla proposta di vietare l’accesso dei cacciatori ai fondi privati per l’esercizio dell’attività venatoria. Dal sondaggio risulta che solo il 18% del campione esaminato si dichiarerebbe contrario alla proposta ministeriale.

Alla luce di questo dati e della sempre più crescente discutibilità della caccia come attività sportiva, il comitato creato presso il Ministero del Turismo, «Comitato per la creazione di un’Italia Animal Friendly», sta dando il via ad un procedimento di valutazione riguardo alla riforma dell’art. 842 del Codice Civile. Lo scopo è quello di correggere  l’articolo attualmente in vigore garantendo così una maggior sicurezza sia per i cittadini italiani che per i turisti.

A detta del Ministro Brambilla sarebbero moltissime le segnalazioni ricevute dal Ministero che manifestano un forte disagio nazionale nei confronti della possibilità lecita per un cacciatore di entrare in proprietà private e avvicinarsi senza alcuna restrizione anche a zone abitate. Alcuni dati sembrano confermare questa posizione poiché in sole due mesi di stagione venatoria sono rimaste ferite 12 persone e ne sono morte 11, tra cacciatori e non.

L’iniziativa del Ministro Brambilla sta andando avanti ottenendo anche dei notevoli risultati, tutto questo non senza difficoltà, numerose infatti sono le pressioni ricevute dall’Onorevole (e dal sottosegretario Martini) anche all’interno del suo stesso partito per impedirle di portare avanti le sue battaglie animaliste.