Insegnare yoga ai bambini giocando

“Lo yoga in età pediatrica può rivelarsi utile alla crescita e allo sviluppo del bambino”. Lo affermano i pediatri della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale).

Tra i benefici di questa disciplina impartita ai piccoli si individuano la capacità di gestire le situazioni di stress, di disagio psichico o sociale da parte del bambino, ma anche il superare alcune difficoltà nell’apprendimento. I bambini oggi sono sottoposti a ritmi frenetici, ansie da prestazione, a cui, in alcuni casi, si aggiunge una vita sedentaria davanti a tv, computer e altri attrezzi tecnologici.

Insegnare yoga ai bambini è più facile dei compiti” dice il guru Satyananda e la modalità con cui proporlo ai piccoli deve essere di tipo ludica, precisa Sonia Squilloni, architetto con una passione per questa disciplina a cui dedica gran parte del tempo, insegnando yoga nel centro Ginkgo Lab di Campi Bisenzio (in provincia di Firenze), che incalza “non si può chiedere ad un piccolo in crescita e in pieno dinamismo, lunghi momenti di immobilità o di ascolto del proprio respiro”.

E sul perché proporre yoga ai bambini Sonia risponde:

Ho iniziato a suggerire dei laboratori genitori-bambini insieme, perché sulla base della mia esperienza mancano proprio degli spazi dove fare attività strutturata. Con il Gioco Yoga, occhio è un marchio registrato AIYB, si gioca letteralmente. C’è una prima parte della lezione dove si socializza, ci si presenta, si dice qualcosa di noi, e si cerca di fare gruppo, grandi e piccini insieme. Poi una parte dinamica. I piccoli – io propongo dai 3 agli 8 – hanno bisogno di muoversi prima di provare il movimento. In questa parte più attiva ci scaldiamo e continuiamo a creare il gruppo. La parte più lenta, aiutata da una storia sfrutta le posizione dello yoga per sperimentare le possibilità del corpo, compresa la staticità e l’equilibrio, tutto accompagnato da una attenzione al nostro respiro, al silenzio e alla concentrazione.

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La lezione si conclude con dei giochi in cui interagiscono i sensi come l’udito o il tatto. Nello yoga dei bambini si ricorre in particolare alle “asana” per fargli sperimentare le diverse possibilità di movimento del proprio corpo e, grazie al lavoro simbolico dell’immedesimazione con un animale e con le forme della natura, ruggendo come un leone o essere forte come un’aquila, il piccolo impara a osservare le proprie emozioni.

Il tutto – conclude Sonia – ha la finalità di comunicare i valori profondi dello yoga e, per i bambini, metterei al primo posto l’amicizia, l’ascolto, la presenza e l’attenzione.