Canapa industriale, a cosa serve e perché reintrodurla in Italia

canapa fogliaSulla canapa, hai qualcosa da dichiarare? Fallo giovedì 22 maggio durante l’appuntamento L’economia della canapa, una questione di ingegno! Perché metti che l’innovazione in agricoltura abbia proprio la forma, anzi la fibra, della canapa industriale. Ci siamo già occupati di canapa con uno speciale in collaborazione con Assocanapa che puoi scaricare gratuitamente qui

A cosa serve produrla e che effetti avrebbe la sua reintroduzione in Italia: sono questi i focus si cui si concentrerà l’Agri-Challenge organizzato al Talent Garden di Torino. Un incontro fisico, che avrà un suo avatar nel blog de La Stampa Agriconnection, su cui sarà trasmesso in diretta per un confronto social con il pubblico, ovunque esso sia.

Due ore, dalle 18 alle 20, per indagare quali innovazioni e quali modelli economici possono nascere dall’utilizzo della canapa industriale e che ruolo questa può assumere per l’ambiente e l’economia. “Niente conferenze barbose – puntualizzano gli organizzatori – ma un confronto attraverso dati e esperienze alla mano con startupper, comunicatori, ricercatori e produttori che dialogheranno pubblicamente e in diretta su numeri, opinioni, stereotipi, curiosità”.

CanapaI destinatari? L’evento è aperto a tutti, all’insegna della trasversalità: “L’invito è rivolto a chiunque voglia contribuire in modo trasversale all’Agri-Challenge“. Dall’agricoltore al fitopatologo, dal ricercatore all’avvocato esperto in legislazione sulla canapa, sono tutti ben accetti.
Il format prevede una prima fase, in cui prenderanno la parola gli esperti, mentre il pubblico avrà il compito di annotare e formulare domande via hashtag #agriconnection2014. Nella seconda fase, sarà il pubblico il protagonista, attraverso interventi, suggerimenti, idee e commenti. Ultima fase: Agri-Challenge goes open. Verificati i dati e i fatti esposti, i risultati del confronto verranno caricati su Agriconnection/La Stampa.

“In questo modo – concludono gli organizzatori – le informazioni saranno così date in pasto a lettori, utenti, startupper, ricercatori, studenti, esperti, curiosi e visionari: per farle circolare e trasformarle in buone pratiche, progetti, tecniche e, perché no, prodotti innovativi”. Per uno sguardo, si spera, sul futuro dell’agricoltura made in Italy.

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