Si stava meglio quando si stava meglio: in vacanza, lo so. Ma ormai l’autunno è alle porte e l’unica cosa che possiamo fare è prepararci ad accoglierlo per evitare i malanni di stagione, dai raffreddori alla stanchezza. Sonnolenza, affaticamento, debolezza. Il periodo per qualcuno è particolarmente critico: dopo i ritmi e il relax estivo c’è la fatica del rientro, si abbassano le temperature, cambia la luce, si accorciano le giornate e il corpo e l’umore ne patiscono.
Allora, prima che sia troppo tardi, chiedo aiuto a Anna Blasco, cuoca torinese, esperta in cucina naturale e terapista alimentare formata alla scuola Sana Gola di Milano, specializzata in educazione alimentare e in economia domestica, fondatrice dell’associazione culturale Qubì e di Gaia Ecobanqueting. Una che insomma usa il cibo per far star bene sé e gli altri, e si vede.
Che fare, allora per esser pronti all’arrivo dell’autunno? “Il mio consiglio è quello di fare almeno 21 giorni di cura ricostituente, meno severa e restrittiva di una dieta detox, in cui cambiare i ritmi alimentari eliminando alcol, dolci, farinacei semplici e bevande eccitanti, di cui abbiamo abusato durante l’estate”, spiega Anna Blasco.
Siete pronti? Iniziamo! Regola numero uno: “Cominciare la giornata con una bevanda energizzante, un centrifugato di frutta e verdura, per esempio: ottimo quello a base di pompelmo, uva, mela, sedano e zenzero. Oppure con un tè o una tisana in cui grattuggiare dello zenzero fresco, o una tazza di latte vegetale con fiocchi di cereali. Il tutto può essere anche accompagnato da un frutto”.
Secondo comandamento: “Al posto dei farinacei semplici (pizze, brioche, pasta) preferire cereali integrali in chicchi come il riso, il farro e l’orzo decorticati, il miglio e l’avena, cucinati in abbinamento a verdure di stagione: zucche, porri, spinaci, verze, broccoli e cavolfiori, il tutto personalizzato con germogli di fieno greco, per esempio, ottimi, tra l’altro per favorire il buon umore”.
E poi largo ai legumi, tutti, cucinati in zuppe o preparati in ricette più sfiziose come l’hummus di ceci. Per chi invece non può fare a meno di mangiare pesce, che sia pesce azzurro, pescato in modo sostenibile.
E per evitare i primi malanni di stagione, qual è la profilassi? “Si possono fare cure a base di propoli, fieno greco, bacche di Goji, semi di canapa, spirulina, ingredienti che forniscono un ottimo apporto di nutrienti fondamentali per l’organismo, spesso assenti nella dieta dell’uomo moderno”.
A questo si aggiunga qualche altra accortezza: “È importante stare il più possibile immersi nella natura, approfittare delle ore di sole che ancora ci sono e godersi gli ultimi tramonti – dice Anna Blasco –. Non farsi inghiottire insomma dalle dinamiche routinarie casa-ufficio, ma dedicare del tempo a se stessi, magari preparando il pranzo per il giorno dopo da consumare all’aperto, in un parco o un prato, e non davanti allo schermo del pc. Per il resto, dormire bene, fare attività fisica che giovi anche allo spirito. Perché è ovvio: se sei felice di vivere, affronti meglio anche le stagioni più fredde”. E non solo loro.
E dopo i 21 giorni di cura ricostituente? “Alla fine magari avremo imparato qualcosa di nuovo, avremo cambiato qualcosa del nostro schema mentale e alimentare, magari alcune abitudini saranno diventate permanenti. Oppure no, ma comunque la cura ci avrà fatto bene”.
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