La Festa dei Vicini, la condivisione che ti porta lontano

Oggi ho ricevuto tre inviti su facebook per la cosiddetta “Festa dei vicini” del prossimo weekend, da persone che curiosamente non abitano vicino a me, e che dunque non potrei considerare tali. Un gruppo festeggerà sotto i portici di via Nizza a Torino, in un quartiere dove io lavoro e in cui ho stretto amicizie e relazioni piacevoli. Altri amici organizzeranno un apericena (un aperitivo sostanzioso) in un cohousing. Il terzo gruppo pasteggerà invece al mercato di Porta Palazzo, coinvolgendo associazioni che si occupano di recuperare e distribuire il cibo invenduto. Sarà insomma una Ecofesta dei vicini, a cui io sono sicuramente vicina per religione.

Allora, prima ancora di capire se riuscirò a partecipare ameno a uno degli appuntamenti, ho deciso di approfondire cosa sia questa festa, scoprendo che esiste addirittura una Giornata Europea dei Vicini, promossa dall’associazione European Neighbour’s Day, per “contrastare l’isolamento e l’individualismo che troppo spesso caratterizzano i quartieri e i condomini delle grandi città”, si legge sul sito.
Il tutto è nato nel 1999 nel 17° Arrondissement di Parigi e ha poi contagiato molti altri paesi. I numeri oggi sono importanti: 20 milioni di partecipanti, distribuiti in 36 Paesi, 1400 partner.

In Italia, la Festa è patrocinata da ANCI e Federcasa, l’associazione nazionale degli enti di edilizia sociale. L’obiettivo è quello di promuovere le buone relazioni di vicinato e rinforzare i legami di prossimità e di solidarietà sociale.
E Torino aderisce all’evento insieme all’Agenzia Territoriale per la Casa per l’undicesimo anno consecutivo, collocandolo all’interno del programma di eventi della Settimana europea della Mobilità Sostenibile, con lo slogan “Condividere ti porta lontano“.

Così lontano, così vicino: la festa del weekend vedrà vicini di casa – e non – scendere in strada o in cortile per condividere con gli altri una torta, un’insalata di riso, una bottiglia di vino. C’è chi imbandirà tavolate lunghissime, chi allestirà banchetti, chi inviterà le persone a scendere con la sediolina, con la chitarra, chi arriverà portando piatti e bicchieri anche per gli altri. Perché la condivisione degli spazi fisici, ma soprattutto “relazionali”, ci fa sentire tutti un po’ meno soli: la solidarietà di vicinato e i rapporti di prossimità possono portare – con l’aiuto e la partecipazione di tutti – davvero “molto lontano”. Un proverbio arabo recita “Prima di scegliere una casa nuova, scegli il nuovo vicino”. E poi invitalo alla Festa dei Vicini.