La Camera boccia l’IVA al 4% per gli assorbenti, ecco le alternative green

Ragazze fatevene una ragione, anche per il Governo del cambiamento giallo-verde, gli assorbenti femminili e i pannolini sono un bene di lusso, quindi hanno un’IVA al 22%. Per farvi un’idea il tartufo ha un’IVA ridotta del 10% insieme a birra e cioccolato e altri beni di prima necessità come latte e ortaggi, occhiali, protesi per l’udito, volantini e manifesti elettorali hanno l’IVA al 4%.

Assorbenti e pannoloni, automobili e televisori hanno IVA al 22%. 

La motivazione per cui la Camera del nostro Parlamento ha bocciato la proposta del PD di abbassare l’IVA su assorbenti e pannolini al 5% è che costa. La Camera ha respinto con 253 voti contro e 189 a favore, la proposta del Pd di ridurre al 5% l’imposta sugli assorbenti. Sarebbe costato“212 milioni”  portare l’IVA al 10% e oltre “300 milioni” per portarla al 5%”.

Numeri per numeri sono 22 milioni le donne che ogni mese comprano assorbenti per il ciclo mestruale. In ufficio abbiamo fatto due conti: considerati 12 appuntamenti con le mestruazioni fra i 15 e i 45 con il consumo di un pacco di assorbenti (stiamo strettine va’) fanno 12 X 30 = 360 cicli mestruali. Costo medio di un pacco di assorbenti 3,50 euro, il totale? 1.440 euro, e ci siamo tenute strette sia come consumo mensile che come tempi, perché molte iniziano ad avere le mestruazioni prima e finiscono dopo.


Volete sapere la vera motivazione per cui è stata bocciata una proposta sensata?

Se vi fate un giro capirete che in tanti altri paesi la situazione è differente. La vera motivazione è che le donne in Parlamento e al Governo sono poche.

185 deputate su 630 e 86 senatrici su 315. Sono questi i numeri delle donne elette nell’ultima tornata elettorale del 4 marzo 2018. Il rosatellum, la legge elettorale con cui abbiamo votato, prevedeva che per ciascuna lista i candidati non avrebbero potuto superare la distribuzione di 60 a 40 per cento tra i due sessi. Nella precedente legislatura le donne elette alla Camera furono 198 e sempre 86 al Senato. Nella storia della Repubblica italiana le donne parlamentari sono sempre state una minoranza. Da TPI

E mi verrebbe da dire anche che quelle poche non si spendono abbastanza per gli interessi, i diritti e le motivazioni di altre donne. Visto che uno dei più accaniti sostenitori dell’abbassamento dell’IVA su assorbenti e pannolini è Pippo Civati che dal nome capirete essere un uomo e non una donna.


Ora che anche voi siete arrabbiate, perché un’IVA che equiparasse gli assorbenti ad altri generi di prima necessità avrebbe fatto comodo a tutte per il risparmio ma anche per la considerazione che si porta dietro un passo di questo tipo. Vi diamo anche delle alternative più sostenibili ecologicamente.

Sappiamo che assorbenti e pannolini sono rifiuti anche difficili da smaltire, rifiuto indifferenziato che inquina fatto di cellulosa e plastica, ma in molti per scelta o per volontà non valutano delle alternative. Per la platea di quelle che invece valutano proposte diverse dagli assorbenti classici ecco assorbenti e pannolini “green“.

  • Assorbenti lavabili, torniamo indietro di qualche decennio ma con materiali diversi.  Gli assorbenti lavabili permettono di essere riutilizzati per diversi cicli mestruali, si lavano in acqua fredda e bicarbonato, sono adatti anche a chi ha allergie.
  • La Coppetta, la più famosa è la Moon Cup ma ne esistono tante altre. Chi passa alla coppetta difficilmente torna indietro, voi rifletteteci e fate le vostre valutazioni. C’è un grosso risparmio economico, si tratta di un contenitore per il sangue da svuotare, chiaramente tutto si fa più complicato fuori casa. Costo circa 20/30 euro, quelli che spendiamo per 3 cicli mestruali in assorbenti standard ma dura qualche anno.
  • Pannolini lavabili, come per gli assorbenti, indicati anche in caso di pelle del bambino super sensibile.
  • Altre scelte sono quelle di non utilizzare proprio i pannolini con i bebè o di abituarli ben presto a comunicare le loro esigenze. Trovate tutto qui.

Avete altre soluzioni da proporre? O siete ancora troppo arrabbiate per la faccenda dell’IVA? Basta ricordarsene quando faremo le scelte elettorali. Semplice.