Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere l’immagine del grafico di Brisbane che è rimbalzata da un capo all’altro dei social network. Si tratta di una elaborazione 3D di Anthony Hearsey che mostra gli incendi che stanno interessando l’Australia da diverse settimane. Un’immagine di grande impatto.
Il rosso vivo degli incendi, il nero dello sfondo, fa paura. Un’immagine drammatica che, nell’incessante condivisione da social network, è stata vista da migliaia di utenti. In molti, probabilmente, non hanno colto la sfumatura e hanno condiviso pensando si trattasse di una fotografia dall’alto.
Questo è un bene o un male? Secondo molti, soprattutto secondo l’utente medio di internet, quella era semplicemente la foto dallo spazio dell’Australia devastata dagli incendi. Cosa falsa, ovviamente, perché si tratta in realtà di una rappresentazione diversa, con una sfumatura diversa: il grafico ha preso un’immagine della Nasa dell’Australia e vi ha applicato sopra, in rosso acceso, gli incendi accaduti nell’ultimo mese, per la precisione dal 5 dicembre al 5 gennaio.
Ha sbagliato? Ha fatto bene? Quanti utenti hanno compreso la differenza?
Questa informazione è di poca importanza, perché l’immagine in questione serve a veicolare un messaggio ben più importante a chi la vede: l’Australia brucia, il riscaldamento globale è un problema enorme, la flora e la fauna di quei luoghi hanno subito danni enormi. Tutto questo serve a smuovere le coscienze, e anche tanto. Niente cambia se questa immagine è vera, verosimile, forzata.
Nell’epoca del clickbaiting sfrenato, realizzato praticamente da tutti i siti internet, delle fake news di professione, spesso fatte circolare anche da giornali e giornalisti di alto livello, in questo caso dobbiamo fare i conti con una immagine forte e shockante, una foto che non è una foto e che però veicola un messaggio fin troppo importante: il pianeta è al collasso.
Quindi va bene, anche se è stata condivisa con superficialità da milioni di utenti. Sta poi ai professionisti dell’informazione, magari, fare il dovuto approfondimento, dare le necessarie informazioni. Andando al di là dell’immagine, fornendo notizie in tempo reale a noi che siamo qui, impotenti, dall’altra parte del mondo. Magari dicendoci se ci sono associazioni o numeri da contattare per contribuire in qualche modo e fare del bene a chi in Australia non se la sta passando troppo bene.
Intanto, quello che possiamo fare è osservare questa foto, o meglio questa elaborazione 3D drammatica, e impegnarci ogni giorno per il nostro pianeta. Perché ogni gesto, anche piccolo, conta. Anche una condivisione.
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