Cos’è il Ministero della transizione ecologica

Il nuovo governo Draghi si è costituito e tutti abbiamo letto del Ministero della transizione ecologica. Si tratta di un ministero del nostro governo creato appositamente nel 2021, per trasformare il sistema produttivo del nostro paese in un modello più sostenibile, che renda meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia, la produzione industriale e lo stile di vita delle persone.

Chi è Roberto Cingolani

A capo di questo nuovo Ministero troviamo Roberto Cingolani che, come si apprende dalla sua biografia sul sito ufficiale (che risulta ancora come ministero dell’Ambiente):

Nato a Milano il 23 dicembre 1961, ha conseguito la laurea in Fisica presso l’Università di Bari e nel 1989 il Diploma di Perfezionamento (PhD) in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa.

E’ stato ricercatore al Max Planck Institut di Stoccarda (Germania), Visiting Professor all’Institute of Industrial Sciences della Tokyo University (Giappone) e alla Virginia Commonwealth University (USA).

Nel 2000 è nominato Professore Ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Lecce. Nel 2001 fonda e dirige il National Nanotechnology Laboratory (NNL) dell’INFM a Lecce.

Nel 2005 ha fondato l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova di cui è stato Direttore Scientifico.

Nel 2019 viene nominato Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo.

Insignito dei titoli di Alfiere del Lavoro nel 1981 e di Commendatore della Repubblica Italiana nel 2006. È autore o co-autore di oltre 1.100 pubblicazioni su riviste internazionali e ha al suo attivo oltre 100 brevetti.

Dal 13 febbraio 2021 è il ministro della Transizione Ecologica nel Governo Draghi. 

La proposta di questo Ministero è arrivata da Grillo e fortemente sostenuta dal Movimento 5 Stelle, con il desiderio di accorpare le competenze di Ambiente e Sviluppo. Beppe Grillo ha portato come esempi i ministeri simili in Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica.

Salutiamo intanto il Ministro uscente Sergio Costa che secondo noi ha fatto molto bene. Interventi puntuali e precisi sul territorio, molta attenzione alla Terra dei Fuochi, mai enormi clamori ma soprattutto un bel lavoro sottotraccia, costante e concreto. Ne abbiamo parlato spesso sulle nostre pagine.

Ora questo ministero sarà più interessato ad attuare le politiche in materia di sviluppo sostenibile, ambiente e tecnologie verdi, transizione energetica e così via.

Gli incarichi

E ovviamente l’incarico più importante previsto per il ministero, è la responsabilità di gestire parte dei fondi che arriveranno all’Italia attraverso il Recovery Fund. Per accedere ai fondi è fondamentale che il piano nazionale di ripresa sia in linea con gli obiettivi del Gree Deal Europeo. Si inserisce quindi nel solco delle missioni del piano approvato già dal Governo Conte II. Una infatti di queste missioni era la rivoluzione verde e la transizione ecologica.

Restiamo in attesa dei prossimi sviluppi per comprendere meglio la strada che questo nuovo Ministero intenderà percorrere.