COME È CAMBIATO LO SPRECO ALIMENTARE IN PANDEMIA? | Econote per Fresco Senso

Articolo aggiornato il 26 Ottobre 2021

Nessuno di noi non può che andare con la mente ai telegiornali dove rimbalzavano le prime notizie sul nuovo coronavirus da Codogno a Wuhan, alla sensazione di insicurezza con un nemico invisibile dappertutto e infinitamente piccolo, le prime mascherine poi introvabili e i supermercati saccheggiati, con le file fuori di persone che aspettavano per fare la spesa.

Cosa abbiamo messo nei nostri carrelli in questo lungo periodo di emergenza da Covid-19? Cosa abbiamo imparato? Come sono cambiati i nostri stili di vita e di consumo?

Abbiamo comprato – tralasciando disinfettanti, gel, guanti monouso, saponi, etc – macchine per fare il pane (+652%) e il relativo lievito per mettere le mani in pasta, cibo in scatola (+377%) che ci dà il senso di sicurezza, ci siamo tenuti solidamente alla pasta (+239%) e ha fatto un grosso salto in avanti la verdura (+238%) al motto di “già che ci sono mangio bene”. Ma visto il successo delle piattaforme on demand non abbiamo lesinato sui pop corn (+179%) e i generi di “conforto” come biscotti (+147%) e la cioccolata (+86%). I dati sono del Corriere.it

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