Per la collana VerdeNero di Edizioni Ambiente Federico Batini, ricercatore all’università di Perugia e direttore di Nausika (www.narrazioni.it), pubblica due piccoli racconti, piccoli ma molto importanti: Non tutto è da buttare e La Terza Guerra Mondiale riescono, in pochissime pagine, ad andare in profondità su un tema così importante come quello del riciclo dei rifiuti e il progressivo disfacimento della nostra società.
I due racconti sono scritti anche per il teatro (messi in scena grazie alla produzione di Sienambiente e Nausika) e nascono con l’intento di smuovere le coscienze, portare alla riflessione: quali comportamenti adottare nei confronti di un mondo che, sempre più spesso, ci comunica di non “sopportare più” i nostri stili di vita? Cosa possiamo fare per adottare comportamenti eticamente sostenibili per il pianeta e per i suoi abitanti?
Il primo racconto, Non tutto è da buttare, è quello più lungo: è la storia di un uomo che, mentre è alla ricerca di un paraurti nuovo da uno sfasciacarrozze, si imbatte in un personaggio dall’aspetto familiare (“una figura lunga, fina, non riuscivo a capire dove l’avessi già vista, una linea un po’ curva, piegata a rovistare, mi accendeva qualcosa in testa, come se fosse qualcuno che avessi già conosciuto, ma altrove…”). Due rapide chiacchiere gli bastano per capire la particolarità di quell’uomo. Si tratta infatti di Jack Ortalli, “uno dei manager più influenti dell’intero pianeta”. Cosa ci faceva, dunque, da uno sfasciacarrozze un uomo dallo stipendio mensile pari a quello di una decina di famiglie? Quale decisione, quali avvenimenti l’avevano portato ad abbandonare tutto e ad armeggiare con oggetti vecchi e inutilizzati?
Qualche giorno dopo, tornato dalla sfasciacarrozze, il protagonista ferma l’uomo e riesce a ottenere tutte le risposte: dopo una carriera fulminante in una multinazionale l’uomo ora “cerca le cose nuove tra le cose vecchie…”. E perché? La risposta è semplice, davanti ai nostri occhi, ma spesso non ce ne accorgiamo, troppo presi dalla carriera, dal consumismo, dal ricambio continuo degli oggetti che ci circondano. “Siamo pieni di cose preziose che consideriamo rifiuti, senza alcuna considerazione per il potere che hanno”. Illuminante, per questo cambiamento di vita, è stato per lui un viaggio in barca a vela. In mare aperto, nell’oceano, prendere coscienza dell’enorme massa di rifiuti, del Pacific Trash Vortex, che ogni anno causa tantissimi morti tra pesci e uccelli. Una vera e propria isola, formata dai nostri rifiuti. Enorme. Formata da tanti, tantissimi oggetti di plastica, ancora utili, usabili, trasformabili. Non da buttare. Perché sì, non è tutto da buttare, e la gran parte degli oggetti che consideriamo vecchi può essere riusata, riciclata, diventare qualcosa di diverso, far parte nuovamente delle nostre vite. I nostri rifiuti, possono diventare delle opportunità.
Diverso nell’impostazione e nella storia il secondo raccontino, che mette in scena una distopia inquietante ma molto più vicina di quanto possiamo pensare: La Terza guerra mondiale. Una guerra globale, multimediale, assurda seguita da tutti attraverso le tv. Un vero e proprio show, un reality da seguire, con la possibilità per ognuno di scommettere sui soldati, chi sarà il vincitore?
Uno scenario folle, dove la guerra diventa uno sport e solo pochi ribelli provano a far tornare in auge parole ormai dimenticate: “dignità, onestà, rispetto, dialogo, il valore inalienabile della vita”. Perché la televisione non è tutto, e se la televisione ci dice che va tutto bene, non significa che questa sia la verità.
Due racconti “civili”, importanti per il messaggio critico che veicolano. Dobbiamo adottare pratiche corrette di vita, cambiare i nostri comportamenti e il rapporto che abbiamo con gli oggetti, perché non ci sarà per sempre spazio per tutti i nostri rifiuti. E dobbiamo anche tenere gli occhi aperti, essere sempre svegli, critici, informati, per evitare che il mondo vada a rotoli, corrotto da governi incapaci e da stili di vita malati, antietici e meschini.
Il libro, è importante dirlo, si lega allo spettacolo Non tutto è da buttare, atto unico (50 minuti) di Federico Batini e interpretato da Francesco Botti e Matteo Grotti. La prima dello spettacolo si è svolta al Festival Narrazioni Libera Tutti a Poggibonsi e successivamente a Vedelago (TV), Bologna, Arezzo e Pisa. A questo link è disponibile un frammento del racconto con le foto dello spettacolo, buona visione.
Edizione esaminata
Federico Batini, Non tutto è da buttare e La Terza guerra mondiale, Edizioni Ambiente, Milano 2010
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