Chiamate anche appendiabiti, appendini o ometti, le grucce a fine vita hanno spesso messo in difficoltà chi doveva disfarsene. “Ed ora dove sarà corretto buttarle?”
Oggi, grazie all’evoluzione della normativa di settore, possiamo finalmente dare una risposta quanto più precisa: le grucce appendiabiti non vanno più conferite nell’indifferenziato, ma a seconda del materiale con cui sono fatte, possono essere recuperate e successivamente riciclate.
Prima di definire i diversi destini di questi oggetti, evidenziamo un elemento comune a tutti: nel caso in cui presentino il tradizionale gancio in metallo, l’elemento potrà essere tranquillamente trascurato, poiché rappresenta sempre e solo una piccola percentuale del materiale complessivo.

La normativa sulle grucce
Il motivo per cui le grucce possono essere riciclate sta nel fatto che la normativa ambientale ha deciso di considerarle “imballaggi” come le bottiglie per liquidi, cartoni per alimenti. Unica eccezione è rappresentata dalle grucce acquistate separatamente dagli abiti e le grucce da arredo: se si decide di buttarle, qualora non siano state utilizzate per la loro funzione di “ospitare” abiti, non sono considerate imballaggi e perciò andranno destinate al secco indifferenziato.
Tutte le altre tipologie di grucce seguono la raccolta del materiale con cui sono prodotte e quindi: quelle in plastica andranno conferite nella raccolta della plastica, quelle in legno nella raccolta del legno, quelle in metallo nella omonima raccolta e via dicendo.
Per le modalità di raccolta (sacco, area ecologica, cassonetti) ricordiamo sempre che per conferire correttamente qualsiasi tipologia di rifiuto prodotto, è dovere di ogni cittadino informarsi presso il proprio Comune sulle modalità e sulle regole stabilite in tema di raccolta differenziata.

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