Biovaporetti a Venezia, il cammino e’ iniziato

È già fra le città italiane meno inquinate, proprio perché ha una viabilità così particolare, fatta di gondole e vaporetti. Ora Venezia apre ai biovaporetti per la mobilità sostenibile in laguna. Lo studio di fattibilità realizzato dal settore Bioenergie e Cambiamento climatico dell’azienda regionale per il settore primario ha evidenziato che se l’intero parco vaporetti della  ACTV (Azienda del Consorzio Trasporti Veneziano) passasse dal gasolio al biodiesel si eviterebbero 60 mila tonnellate l’anno emissioni di CO2 nell’atmosfera. C’è insomma la volontà regionale di sostenere sperimentazioni “green” e sostenibili e lo studio si inserisce nel piano di ricerca europeo Biosire (Biufuels and Electric PropolsionCreating Sustainable Transport in Tourism Resort).

Spostarsi con vaporetti alimentati a carburante vegetale: semi di girasole, mais, colza, ma anche olio esausto, potrebbe presto diventare una realtà per il capoluogo veneto.


Resterebbe però irrisolto, anche con l’adozione dei biovaporetti, il problema dell’inquinamento causato dal transito delle grandi navi, che transitano anche all’interno del Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca e che sono responsabili di circa il 15% dell’inquinamento totale del Comune, molto più del traffico automobilistico nel quale è compresa anche la ‘tangenziale di Mestre’.

Il problema fondamentale è che la tecnologia può venirci in aiuto ma il nostro stile di vita deve essere più sostenibile per limitare il nostro impatto sul Pianeta.