I limoni amalfitani raccontati da voi

Qualche tempo fa nella sezione ecoviaggi, Roberta ha proposto un giro in Costiera Amalfitana sul Sentiero degli Dei.A quell’articolo è seguito il commento di Biosulfur che è talmente bello da poter essere da solo un post, sullo stesso argomento. Un racconto appassionato che vi proponiamo di seguito. Se volete partecipare anche voi come Biosulfur, l’indirizzo è [email protected].

Leggendo questo articolo e guardando il meraviglioso sole che oggi irradia il ns. territorio, mi sovviene le indimenticabili giornate trascorse sulla Costiera Amalfitana. Il sole che riscalda le casette arrocate sulle pareti rocciose, il silenzio che regna sovrano in tanti momenti della giornata e l’odore inconfondibile del mare che rifrange i raggi solari sulla vegetazione, posta a proteggere le pareti rocciose, diventando di un color verdone, ogni tanto, tagliato da il giallo dei limoni amalfitani.

Un estate decisi, insieme alla mia compagna, veterana del posto, di intraprendere l’antica via che collegava Pogerola ad Amalfi, tagliando per la Valle dei mulini. Un antico percorso, oggi, praticato pochissimo, forse da qualche anziana persona, in cerca di suoi ricordi di una giovinezza vissuta, o da qualche turista che semplicemente ha deciso di recuperare un po’ di tranquillità perduta nella vita quitidiana.
L’antica “via” è composta inizialmente da gradini non eccessivamente alti, per poi via via trasformarsi in vere e proprie terrazzine, fatte da terriccio terminanti con pietri rocciose sagomate. I gradini sono numerati ogni 10…. molto probabilmente, per ricordarti che si sta per arrivare, dando l’ultimo skip per poi riposarsi. La salita è faticosa, non tanto per lo sforzo fisico istantaneo, quanto quello serale (il percorso non è illuminato, quindi va fatto di giorno, evitando così brutti incontri di ogni tipo!), patendo davvero la stanchezza.
La vecchia via, è circondata da macchia boschiva caratteristica della zona, contornata da un sotto bosco molto fitto. Il percorso è privo di vegetazione, quindi praticabile al 100%. Bisogna stare attenti a qualche disconnessione del terreno… le piogge invernali provocano la formazione di piccoli rigagnoli che con la loro azione corrosiva provocano fessure e crepe dove è facile inciampare e slogarsi una caviglia…. rendendo quasi impossibile la risalita o la discesa. L’intera zona è caratterizzata anche da una piacevole silenzio. Si possono ascolta tantissimi cinguettii di tante specie di volatili, nonchè il grugnire di cinghiali selvati, che scrutano da lontano il movimento. E’ stato molto piacevole soffermarsi ogni tanto in qualche piazzola, sedersi sul muretto e farsi coccolare dalla circostanza. per un attimo ci si sento lontani anni luce dalla civiltà moderna, e tal volta è facile immergersi in situazioni del passato, pensando, che in un era ormai remota, quella era l’unica via di collegamnto con il mondo esterno! Durante il tragitto, se si è fortunati, ci si può incontrare con qualche vecchietto del posto che con il suo mezzo di trasporto, un asino, percorre quella via, magari con qualche vivanda comperata ad Amalfi. Nel percorso ci si imbatte in una vecchia cascina, all’epoca abiatat da due fratelli ormai ottantenni, che hanno come hobby accudire gli animali da fattoria. Lentamenente ci si avvicina al Grande centro di Amalfi. Da lontanto si scorge il movimento della vita quotidiana. La parte finale del percorso (ultimi 20 gradini) è costituita da gradini stretti, come se indicassero il ritorno alla vita moderna, difficile e articolata.


Un’esperienza davvero soddisfacente, per chi come me, cerca tranquillità e relax in una zona turisticamente ingolfata.

Il rientro a Pogerola è avvenuto in bus, dopo una sosta per rifocillarci di acqua e vivande. Si, perchè, quella situazione ci ha portato una gran voglia di ecquilibrio interiore.
Sperando che questo racconto possa servirvi come post. Con simpatia.
Biosulfur
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Grazie Biosulfur