Un vulcano contro l’effetto serra

Sembra un piano estrapolato da un romanzo fantascientifico ed invece gode della fiducia e del finanziamento della Royal Society Inglese: un’enorme mongolfiera che aiuti a raffreddare il pianeta tramite l’emissione di sostanze chimiche nell’atmosfera. L’idea viene da scienziati figli di prestigiose università inglesi come Oxford Cambrige. Il primo test verrà compiuto a breve usando una mongolfiera più piccola e portata ad un’altezza di solo 1 Km (con l’emissione di sola acqua).

Tutto nasce dall’osservazione dei vulcani. Quando un vulcano erutta produce polveri che rimangono in sospensione negli strati dell’atmosfera impedendo ai raggi solari di giungere a terra a piena potenza. Si è pensato dunque di creare un “vulcano artificiale” che posto a 20 Km dalla superficie terrestre emetta sostanze in grado di generare uno schermo che devi i raggi solari, favorendo così il raffreddamento del pianeta.

Il “vulcano” consiste in una mongolfiera grande quanto uno stadio di calcio, connessa a terra tramite un tubo. Per mezzo di quest’ultimo vengono fatte salire le sostanze schermanti.

Un’idea al quanto bizzarra e che non piace anche agl’ambientalisti che accusano di evitare il problema alla radice, ossia l’emissioni di gas serra. Dal canto loro, gli scienziati britannici della mongolfiera gigante rispondono che questo piano non è nient’altro che un “piano B”, che sarà necessario se non ci si affretta a ridurre l’emissioni di gas serra.

Una soluzione del genere è effettivamente una cura semplicemente sintomatica (ammesso che funzioni e non abbia effetti collaterali). Il problema va risolto alla base, ossia riducendo drasticamente la quantità di quei famigerati gas che, giorno dopo giorno, aumentano e trasformano inesorabilmente il nostro pianeta. È nostro dovere preservare il clima, sia come singoli, adottando stili di vita a basse emissioni, che come comunità, spingendo i Governi ad adottare misure drastiche a favore di tale scopo, prima che il “piano B” diventi la sola soluzione!