Chi ha paura degli squali?

Lo squalo è uno dei più affascinanti abitatori del mondo sottomarino, da sempre temuto e considerato un feroce aggressore. Il suo aspetto è piuttosto sinistro, con la bocca semicircolare volta all’indietro, gli occhi fissi e le grandi pinne anteriori rigide, con le quali sembra planare.

Quando comunemente si pensa allo squalo, una delle prime immagini che ci vengono in mente, è quella errata di un animale assetato di sangue. Purtroppo questa idea ci viene dalla disinformazione che il cinema ci ha dato dalla fine degli anni 70 con numerosi film di successo e che ha dato vita ad una cattiva concezione dell’animale.

Ma cerchiamo un attimo di capire davvero cosa sia uno squalo:


gli squali insieme alle razze ed alle chimere appartengono al gruppo dei Condroitti nei quali troviamo tutti quei pesci dotati di scheletro cartilagineo il quale gli conferisce leggerezza e galleggiabilità, difatti questi animali o almeno la maggior parte, sono sprovvisti di vescica natatoria che è un organo idrostatico che serve a regolare la profondità.
In Italia sono stati censite poco più di 70 specie di Condroitti di cui 42 di squali. L’uomo non rientra tra le loro prede potenziali e  dal 1926 ad oggi sono stati documentati 13 attacchi da parte degli squali di cui solo pochissimi mortali.

Lo squalo attacca l’uomo molto di rado ed il motivo non è molto chiaro, in generale i grandi predatori prediligono attaccare prede in difficoltà, e l’uomo nell’ambiente marino certamente è un pesce fuor d’acqua, difatti il suo nuoto è sicuramente molto lento, affannoso e rumoroso rispetto a quello di un pesce, per cui agli occhi dello squalo può sembrar una preda facile; un altro motivo è che lo squalo percepisce la presenza di sangue anche a distanze notevolissime e ne è fortemente attirato; un altro ancora è la scarsità del loro cibo abituale causato dall’uomo che sovrasfruttando i mari con la pesca intensiva va ad intaccare le loro riserve abituali di nutrimento, facendo si che lo squalo affamato attacchi qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

Come già detto in precedenza, gli squali sono animali meravigliosi di cui ci si potrebbe parlare per ore e ore senza mai annoiarsi, basta citare alcune curiosità a riguardo, per esempio molti squali hanno bisogno continuamente di muoversi per respirare poiché non hanno un efficiente apparato respiratore; siccome hanno una forte e costante usura dei denti, ne cambiano in continuazione, e si stima che nell’arco della vita possano produrne più di 20000; oltre ai 5 sensi che tutti noi abbiamo gli squali ne hanno 2 in più, uno capace di percepire onde di pressione nell’acqua per percepire anche piccoli spostamenti, ed uno che gli consente di localizzare campi elettrici generati da altri animali, capacità che gli consente di cacciare prede anche sotto la sabbia; gli squali non possono nuotare all’indietro poiché le loro pinne pettorali non gli consentono questo tipo di movimento.

Attualmente la stragrande maggioranza degli squali sono a rischio estinzione, in alcune specie sono stati registrati decrementi delle popolazioni di circa il 90% e la loro estinzione porterebbe stravolgimenti inimmaginabili negli ecosistemi marini che sono già sull’orlo del collasso.
Le pinne di squalo in molte zone del’Asia sono ritenute una prelibatezza, e molto spesso i pescatori catturano gli esemplari, tagliandone le pinne e rigettandoli in mare condannandoli ad una fine orribile.

Purtroppo l’Italia si merita il triste primato per la cattura di squali nelle acque del mediterraneo dove non esiste una normativa davvero funzionale che possa limitare la loro cattura, basti pensare che molti italiani mangiano inconsapevolmente carne di squalo non sapendo che la verdesca, il pesce palombo, lo smeriglio ed il gattuccio sono appunto squali.

LA VERDESCA

A questo punto è lecito chiedersi: gli squali sono pericolosi per l’uomo, o è l’uomo ad esser pericoloso per loro?

Per saperne di più:
http://sharksaving.wordpress.com/

http://www.friendsofsharks.com

http://www.sharkacademy.com/