Il caldo atterriva in modo sconfortante. Peeta si sentiva un combattente sconfitto, spalmato a terra sul pavimento del ring senza ancora aver incontrato il suo avversario. ?Con la differenza che il combattente poteva fuggire, Peeta ovunque vagasse per lo Stato del Sud si sarebbe ritrovato tra le braccia di quel clima soffocante e umido. In vacanza con lui c’era il suo piccolo ed euforico compagno di viaggio Chill, un tipo in gamba per essere un Petauro dello zucchero.? Avevano deciso di intraprendere un viaggio alla scoperta di una terra esotica e molto lontana dalla loro casa natia. Scelsero di alloggiare lontano da grossi centri abitati, immersi nella natura e nella più pura realtà di quel posto. ??Il giorno dell’arrivo non se lo dimenticheranno mai, ma non fu il più sconvolgente di quei giorni.? Come approdarono su quelle sponde, sentirono la terra sotto i piedi di una consistenza diversa. Prima di tutto era terra sciolta. Niente cemento, nemmeno selciati di pietra.
Peeta si guardò le scarpe, Chill scese dalla sua spalla e con una perizia solo animale sondò, annusò e smosse il terreno. Poi sentenziò: “Pura. Granulare. Rossiccia e morbida, così gremita di imperfezioni e singolarità che potrebbe essere usata per crescere qualsiasi specie botanica del mondo. Davvero, è così ricca…non esiste pianta che non vi troverebbe nutrimento!”
Peeta:”Dici? In più se l’aria è sempre così umida e afosa mi vengono le vertigini a pensare a quante foreste, quanti colori e quante sagome devono formare le piante qui. Che invidia, vorrei proprio essere un abitante del posto e godermi tutto ciò.”
Tuttavia di pianta non ne avevano incontrata ancora una. Né un albero, né un misero arbusto. Neanche un fiore. E per tutto il tragitto fino al posto designato per il loro campeggio, continueranno a non trovarne.?Di curioso trovarono solo violenti tremori dal centro della terra, i quali originavano grandi boati e crepe nel suolo. ??Passarono i giorni ad esplorare le coste di un lago nei dintorni. Per raggiungerlo camminarono ore attraverso una piana brulla e desolata di terra color mattone. Ovunque guardassero non c’era nulla, a parte il lago in lontananza e il sole all’orizzonte. Verso sera ogni tanto Chill tremava e Peeta scorgeva gruppi di uomini camminare ammutoliti e lentamente, dalla falcata fiacca e l’aria debole.? I due viaggiatori provarono a salutarli, ma non ebbero in ricambio nemmeno uno sguardo.?? Sul lago era tutta un’altra storia. Ad ogni passo gli scarponi del ragazzo affondavano in un limo rosso scuro, venato d’oro luccicante. Finalmente lì trovarono un’oasi felice. Una miriade di alberi da frutto, non ve n’era uno uguale all’altro, fiori e odori a non finire e insetti svolazzanti ovunque. ?Lì conobbero Latro, l’unico essere vivente che li avesse degnati di interesse in quella vacanza. Latro era una lucertola blu esile e alta, si spostava dondolando su due zampe. ??Spazientiti, stanchi, dopo pochi giorni ebbero l’impressione di aver finito le cose da vedere. Dato che centri abitati non ne volevano visitare, c’erano solo il lago e il deserto di terra. ?Così decisero di ripartire, non senza aver prima salutato per sempre Latro.
“Ahahah” La lucertola rise gravemente e poi si incupì “Il deserto che vedete non fa parte di questo paese, la gente che incontrate non è la reale gente che vive qui, e il caldo…non si vede un caldo come questo da generazioni. È tutto falso.” “Vi inviterei a tornare, ma non saprei quando le cose cambieranno”?. “Che vuoi dire Latro?” Chiese Peeta ormai appassionato.?“Venite con me, vi porto io a vedere qualcosa di questo paese”?.
I tre compagni circuirono il lago ed imboccarono la direzione opposta all’accampamento dei due amici.? Dopo qualche ora videro sagome scure ed uniformi all’orizzonte. Il sole calò, si orientarono con le stelle e la brama di scoprire. ?Presto si trovarono in mezzo a basse piante dalla forma strana. La prima cosa che stupì fu che erano tutte uguali identiche. Non era come trovarsi tra la vegetazione del lago, sembrava surreale, una sterminata distesa di queste piante basse e uguali, apparentemente senza scopo. Latro li guardò in volto e vide che iniziavano a capire. ?Li portò allora presso una grande costruzione. Grazie agli accorgimenti della lesta lucertola vi scivolarono dentro. Attraversarono tutto lo stabile con interesse sotto la guida della lucertola. Sembrava una catena di produzione che partiva dalle piante che avevano visto fuori. Queste venivano dissotterrate, mostrando alla luce una radice spessa e conica. Venivano messe in una vasca di acqua e sostanze emollienti, poi fatte passare su un rullo e tagliuzzate. Le foglie e le estremità venivano scartate. Il resto passava in un altro liquido da cui si otteneva una crema gialla. Questa crema veniva raccolta e mischiata con calce, si aspettava che il miscuglio producesse uno scarto, poi su anidride carbonica e ancora calce e arrivavano altri scarti; fino ad arrivare ad una sala da un odore tremendo, penetrante. Qui la crema diventava candida dopo essere passata in un tubo. Dopodiché il composto veniva messo su resine plasticose e lasciato lì, fino ad avere dei grumi bianchi.
??Peeta riconosceva in parte quella roba, ma non avrebbe mai ricondotto tutto ciò a quella precisa sostanza. Si avvicinò al prodotto di tutta quella frenesia e si fece passare i cristalli tra le dita. “Noi lo usiamo sempre…nel mio paese lo trovi un po’ ovunque” Chill la annusò e storse il naso, era dolce.?“Questa terra è molto feconda come avrete notato. Ci potrebbe crescere qualsiasi cosa. Degli uomini un giorno se ne accorsero, e avendo bisogno di produrre più quantità di questa sabbia bianca, misero tutto lo spazio che poterono a produrre le piante necessarie. Quello che c’era prima non importò a nessuno.” Spiegava Latro curvo e tristemente abbandonato. ?“L’intera varietà di piante che avevamo venne da un giorno all’altro rasa al suolo, molte specie si estinsero. Gli animali di conseguenza sparirono poco a poco. Senza refrigerio e ombra il caldo scese a fare man bassa dello spirito degli esseri viventi. I terremoti…senza le radici che trattengono il suolo sono diventati più frequenti. Il deserto che continuavate a vedere davanti a voi non è altro che una zona in allestimento per un altro campo da coltivare sempre e solo con quella pianta.” -“E le persone del posto?”- “Gli abitanti non possono più coltivare nulla su quelli che prima erano territori di tutti, in questo ambiente disastroso le loro condizioni peggiorano sempre di più e si ammalano assieme alla terra che calpestano. L’avete provato anche voi: non c’è cibo, solo caldo, terremoti e terra feconda ma inutilizzabile”.??“Non stanno semplicemente coltivando…hanno forzato l’ambiente, l’hanno modificato irrazionalmente” osservò il petauro?“…è grave. Fa male?” domandò Peeta ?“A tutti. Prima o poi anche a voi” Rispose in una smorfia la lucertola.? Chill leccò i granelli bianchi. Li sputò con faccia stizzita. Fa ridere, ma in realtà a queste condizioni, dello zucchero nemmeno l’animale che ne porta il nome ne vuole sapere.
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