Vuoto a rendere: al via la sperimentazione

La campagna di sperimentazione per il vuoto a rendere inizierà a partire dal prossibottigliemo 10 ottobre. Si tratta dell’attuazione del “collegato ambientale” della legge di stabilità 2014.

Se siete soliti leggere i nostri approfondimenti sapete gia che riuso è meglio di riciclo, perché è più economico, ecologico e diretto.

Lo spirito dell’economia circolare è proprio questo e lo scopo è diminuire la quantità di rifiuti prodotti nelle nostre case. Il ritorno della pratica del vuoto a rendere quindi è molto gradito.

I particolari

Tutti sappiamo che il vuoto a rendere comporta il pagamento di una piccola cauzione che viene poi restituita al consumatore al termine dell’utilizzo.

Chi sostiene i costi? Quanto risparmia il consumatore? Come aderire?

Le indicazioni ministeriali sono chiare, in nessun caso l’iniziativa dovrà gravare sui consumatori con aumenti di prezzo in alcun punto della filiera.

Si tratta di un vero e proprio incentivo alla restituzione dei contenitori al dettagliante che può valere dai cinque ai trenta centesimi a seconda delle dimensioni del contenitore, saranno comprese anche le bottiglie di birra (vuoto a perdere per eccellenza).

Gli obiettivi

La sperimentazione è volta principalmente a sensibilizzare i consumatori riguardo il tema del riuso, per troppi anni siamo stati abbagliati dalla falsa comodità dell’usa e getta.

In più durante il periodo sperimentale sarà valutata la fattibilità tecnico economica dell’iniziativa. Non basta di certo solo un decreto a finchè la restituzione dei vuoti diventi un’abitudine, c’è bisogno che la pratica  oltre che conveniente per i consumatori sia anche economicamente sostenibile per le imprese che decidano di aderire. Sembra ovvio che solo una partecipazione da parte di consumatori ed esercenti potrà portare al successo la sperimentazione.

Aderire è semplicissimo basta scaricare il modulo cliccando su questo link compilarlo e inviarlo all’indirizzo di posta elettronica dedicato [email protected] oppure consegnarlo al proprio distributore  fornitore

La pubblicazione sulla gazzetta ufficiale