5 modi di non sprecare l’olio del tonno in scatola

Come non sprecare l’olio del tonno in scatola

Parole d’ordine: economia circolare e a queste aggiungo anche abbattere gli sprechi soprattutto alimentari. Per questo la eco-nota di oggi riguarda l’olio della scatoletta di tonno. Perché buttarlo? L’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare ci viene in soccorso con uno studio e 5 consigli per non buttare e così sprecare il prezioso olio con cui viene conservato il tonno in scatola. Un alimento salva tempo, con cui si possono fare molte ricette sia nelle stagioni estive che in quelle invernali. Una scatoletta di tonno in dispensa non manca mai, è quella che ti salva quando il frigo è vuoto e non vuoi o puoi proprio andare al supermercato a recuperare un pasto. Infatti le ricerche mostrano che solo l’1% del tonno in scatola finisce nella spazzatura. Mentre i dati dicono che addirittura un terzo di quello che acquistiamo finisce nella spazzatura, un dato allarmante che ci racconta di uno spreco che non ci possiamo più permettere.

La raccolta differenziata delle scatolette di tonno

Ovviamente dopo l’utilizzo ecco anche le informazioni sulla corretta raccolta differenziata delle scatolette di tonno.

L’olio del tonno in scatola è un alimento che contiene vitamina D e Omega 3 rileva uno studio della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma (SSICA). Questo olio mantiene intatti l’aroma, il sapore e le sue qualità organolettiche. Il suo riutilizzo più immediato è come condimento della pasta che stiamo cucinando, per insaporire un crostino in attesa che l’acqua bolla e ancora per condire un secondo sempre di pesce o una pizza da fare per la cena.

Per approfondire: dove si buttano le scatolette di tonno


La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) di Parma per conto di ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) ha analizzato l’olio d’oliva presente in campioni di tonno in scatola da 80 gr pronti per il consumo, mantenendoli a 3 diverse temperature (4°, 20° e 37°) e osservando le variazioni in un periodo di riferimento di 13 mesi in cui sono stati effettuati test su ossidazione, analisi sensoriali (organolettica di colore, sapore e aroma) e analisi del profilo acido dei grassi. I risultati non hanno registrato alterazioni, hanno anzi evidenziato nell’olio a contatto col tonno un aumento dei grassi polinsaturi, in particolare composti da acidi grassi Omega 3 (DHA) e di Vitamina D (colecalciferolo), naturalmente non presenti nell’olio d’oliva, conservando buone caratteristiche all’assaggio, all’aroma, al sapore e al colore. Questo perché le condizioni di sterilizzazione a cui è sottoposto prevedono temperature che non compromettono le proprietà organolettiche e nutritive, e non causano ossidazione.

TONNO IN SCATOLA, NON CONTIENE CONSERVANTI E IL SUO SCRIGNO È “LA FORMULA 1 DELL’ACCIAIO”
Grazie ai progressi tecnologici delle aziende produttrici, la scatoletta alimentare oggi è considerata “la Formula 1 dell’acciaio”: leggera, sicura, resistente e sostenibile, comoda, di facile conservazione e di facile apertura, la confezione garantisce la conservazione delle caratteristiche del tonno in scatola. L’acciaio, riciclabile al 100% all’infinito, non perde le proprie intrinseche qualità, isolando il prodotto da agenti esterni (ossigeno, gas, luce, umidità e altre contaminazioni) conservando il sapore, le qualità e le proprietà nutritive del tonno in scatola, senza la necessità di utilizzare conservanti, perché non ne ha bisogno. Le confezioni una volta riempite vengono chiuse ermeticamente e poi sterilizzate ad una temperatura compresa tra 110° e 120° garantendo così una conservazione sicura per diversi anni. È in previsione un ampliamento dell’indagine anche su altre conserve ittiche sott’olio per le quali si può supporre un analogo risultato e anzi, nel caso di pesce azzurro come sgombri, sardine e acciughe, il contenuto di acidi omega 3 è notoriamente anche superiore.

Questi risultati della SSICA confermano in modo scientifico che l’olio è un ingrediente, un alimento vero e proprio e che va trattato come tale, riutilizzabile prima di tutto in cucina – commenta Simone Legnani, Presidente di ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) –I consumatori sono consapevoli che la scatoletta è una garanzia di sicurezza e protezione, oggi hanno un’informazione in più. Non c’è motivo per scartare l’olio d’oliva della scatoletta e, se non lo si vuole consumare insieme al tonno, ci sono tanti modi per riutilizzarlo come ingrediente nelle preparazioni. Abituiamoci a recuperare tutto il buono del tonno”. 

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