Essere Montagna di Jacopo Starace – Recensione

Siamo in un momento della storia in cui portiamo ancora sulla pelle e nella memoria strascichi post pandemia. Usciamo dal Covid col timore di nuove malattie, ma anche con fette di popolazione no vax, anti-scientiste, negazioniste. E mentre la serie tv HBO The Last of Us da qualche mese trionfa, seguitissima, sugli schermi americani ed europei, arriva in libreria un originale e significativo graphic novel che può inserirsi nel filone post apocalittico, pur aggiungendo a questo tema alcune importanti novità.

Essere Montagna di Jacopo Starace, edito da Bao, può essere definito in prima battuta un Fantasy ecologista.

La storia, complessa e stratificata, è ambientata in un mondo abitato da uomini formica, esseri umani alti solo pochi millimetri. Questi si muovono – probabilmente, anche se non li vediamo mai – in un mondo di umani reali, che non si vedono, che però lasciano sullo sfondo alcuni loro oggetti (vediamo nelle tavole pile, lattine, carrelli della spesa, scatole di cartone, cartacce). Gli uomini formica sono stati decimati anni addietro dalla terribile malattia del bacillo. Solo grazie agli esseri montagna – forse gli esseri umani reali ora andati via? – e all’antidoto da loro fornito, calato dal cielo, riuscirono a salvarsi. Purtroppo, la malattia sta tornando e le riserve di antidoto sono ormai esaurite da tempo. Per salvare la sorella e dare un futuro ai proprio compagni, il giovane Myco parte dal villaggio e si mette in viaggio, sperando di trovare la salvezza per sé e i propri simili, attraversando territori misteriosi e pieni di nemici.

Questo magnifico fumetto non si dimentica facilmente. Le atmosfere, il tratto riconoscibile e i colori delle tavole di Starace regalano un’opera davvero notevole, che si accresce di significati, lettura dopo lettura.

C’è una prima, evidente chiave di lettura ecologista che permette di vedere l’opera come un manifesto in favore di un ritorno alla natura e a comunità più vicine e sensibili alla terra. C’è la chiave di lettura post-apocalittica, post-pandemia, che vede gli uomini lottare tra di loro e – talvolta insieme – per trovare la cura a un male devastante. Ancora, c’è una potente chiave di lettura socio-antropologica, che spinge sul tema delle comunità, degli scontri tra di esse in un mondo che non ha più regole, se non quella di una natura dominante e totalizzante. Infine, l’ultima, è la chiave di lettura puramente romanzesca, onirica, che permette di apprezzare l’opera a pieno e senza sovrastrutture, come pure intrattenimento.

La storia

Myco e Pai, i due personaggi principali del graphic novel, si aggirano in un mondo in cui la natura ha preso il sopravvento. Qua e là, di tanto in tanto, possiamo però ancora vedere le tracce, i segni di una società altra, fatta di uomini montagna che hanno disseminato i loro rifiuti in giro e che, ai tempi della prima epidemia, fecero calare dall’alto l’antidoto che salvò le persone.

I vari popoli che vivono in questo mondo in cui la natura sembra avere inghiottito tutto, vivono in una sorta di precaria armonia fin quando la temibile malattia non torna a bussare alla porta. Quale sarà il futuro degli uomini formica, di Pai, Myco, Finferlo e gli altri personaggi di questa storia?

La storia raccontata da Jacopo Starace appassiona e incuriosisce perché crea un vero e proprio mondo alternativo, in cui i protagonisti si muovono e interagiscono tra loro. Pagina dopo pagina il lettore scopre un microcosmo molto affascinante. Sono tanti i personaggi principali e secondari che si susseguono, e il fumettista riesce a tratteggiarli con estrema precisione.

Questi attori si muovono in un mondo nuovo e diverso da quello che conosciamo: gli uomini formica hanno animali buffi con lunghi e rigidi baffi che cavalcano e venerano divinità misteriose, uomini giganti e misteriosi che hanno lasciato un antidoto e li hanno salvati, per poi scomparire. Cortecce, rami, alberi enormi: il verde predomina e copre gran parte dell’ambiente in cui gli uomini formica vivono. I funghi sono enormi e possono far paura. Ci sono rospi, mantidi, uccelli temibili, feroci, che possono uccidere.

Starace col suo tratto emoziona, ma il vero punto di forza sono i colori. Le tinte vanno dal verde della natura, al rosso del fuoco e della rabbia, l’azzurro tenue dei cieli al tramonto. Pagina dopo pagina il mondo naturale e la malattia, che è come un fungo o una muffa che ricopre la pelle dei malcapitati, sembrano riempire sempre di più le pagine.

Il mondo raccontato da Starace è angosciante e selvaggio. I piccoli uomini formica vivono imprigionati in una sorta di medioevo, venerando gli uomini montagna e senza poter mettere in dubbio la loro ingombrante e salvifica presenza.

Gli animali, poi, sono in agguato ovunque: corvi, rospi, mantidi. Pronti a uccidere, in una continua lotta in cui solo il più forte sopravvive. E poi ci sono le piante, che come la guaritrice Lepista insegna, possono servire a curare e guarire, se l’antidoto non esiste più.

Myco e Pai in questo viaggio attraverso terre estreme e selvagge saranno aiutati da amici, sconfiggeranno nemici, scopriranno che niente e come sembra, e che la sofferenza e la paura fanno parte della vita, e in alcuni casi sono fondamentali per crescere, maturare e tornare a vivere.

L’autore

Jacopo Starace, classe 1989, è un fumettista e illustratore italiano. Negli anni lavora per alcune Case editrici italiane e francesi come Sergio Bonelli Editore, BAO Publishing, Edition Sarbacane, Eris Edizioni, Comicon Edizioni, Beccogiallo, Passenger Press. Illustra articoli e copertine per riviste del settore come “L’Espresso”, “Il Manifesto” e “Jacobin”, pagine di fumetto online e società di preservativi che credono in lui (Control Italia).

Lavora tuttora come copertinista per alcuni editori di libri di narrativa e saggistica.

Tra il 2018 e il 2021 entra a far parte di Progetto Stigma, pubblica il suo primo libro autoriale per Progetto Stigma/Eris Edizioni, Inn.

Nel 2022 scrive e disegna Il teatro dei demoni sul Dylan Dog Color Fest 40 – Estreme Visioni per la Sergio Bonelli Editore e pubblica il suo secondo libro a fumetti, Essere Montagna per la casa editrice francese Sarbacane e per BAO Publishing in Italia.

Alcune tavole