Articolo aggiornato il 8 Marzo 2025
L’architettura minima in montagna
in Valle Camonica, dal 4 al 12 aprile 2025
Puntare lo sguardo all’insù è il modo con cui la gente di montagna amplia il proprio orizzonte. Un orizzonte fatto di spazi verticali che per essere vissuti reclamano tecniche e abilità consolidate, ma anche visioni e capacità di innovazione, che il Festival all’insù vuole esplorare.
Il Festival all’Insù è un’iniziativa della Comunità Montana di Valle Camonica, per esplorare
l’architettura contemporanea nelle “aree interne” o “terre alte” – o, più semplicemente: in
montagna – con particolare attenzione agli interventi di piccola scala. È uno dei dieci progetti
sostenuti da Festival Architettura – Edizione 3, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Un programma intenso, articolato su più luoghi e sezioni tematiche: incontri, seminari, mostre, premiazioni, workshop e uscite alla scoperta di eccezionali siti di architettura delle “terre alte”. Tanti i partner del territorio e internazionali (esplicitati nella sezione crediti) coinvolti nell’iniziativa: architetti di prestigio, progettisti di design, istituti scolastici di più gradi, appassionati ed esperti del tema montagna, musei, Comuni, associazioni e artisti.
Concentrandosi sull’architettura minima, Festival all’insù aderisce perfettamente agli ideali di
sostenibilità di FUTURA EXPO. In occasione dell’evento di venerdì 7 marzo al Brixia Forum, è stato ufficialmente presentato il programma del Festival. Hanno partecipato Priscilla Ziliani, assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica, Giorgio Azzoni, Curatore scientifico del Festival, Attilio Cristini, Coordinatore istituzionale, Luigi Sterli, in rappresentanza
del Comune di Vione.
Vione, paese in alta Valle Camonica (a 1.250 m s.l.m.) dal 2019 è animato da VioneLab –
Vione laboratorio permanente, progetto di rigenerazione e valorizzazione architettonica su piccola scala. È infatti da tale esperienza che nasce l’idea di Festival all’insù, che ne condivide la volontà di riscoprire il valore del proprio patrimonio edilizio storico reinterpretandolo e provando a rispondere alla domanda: “come si può oggi abitare un paese, in montagna?”