I giardini verticali: spazio al verde anche in città

Chi considera che nelle nostre caotiche e grigie città non ci sia più posto per il verde si sbaglia alla grande, se non c’è spazio tra strade, parcheggi e alti palazzi, allora il verde lo si può mettere “in verticale”!

Sì, proprio così la pensa un bizzarro botanico francese Patrick Blanc (verticalgardenpatrickblanc.com) di fama mondiale, ricercatore del prestigioso Cnrs (Centre national de la recherche scientifique): veri e propri giardini verticali ancorati alle facciate dei palazzi, un giusto binonio tra architettura – natura, all’insegna dell’ ecosostenibilità.


Blanc afferma che le piante non hanno bisogno di suolo, il quale riveste la semplice funzione di “supporto meccanico”: in realtà sono l’acqua e i sali minerali disciolti in esso a nutrire le piante e a garantire il processo della fotosintesi. Ricorda inoltre che in natura, nelle foreste pluviali ma anche nei boschi, le piante crescono più facilmente sulle rocce e tronchi d’albero che sul terreno. Anche la stessa forma di alcune piante conferma la loro predisposizione a crescere in verticale, una caratteristica poco nota agli uomini che le costringono in un ambiente a loro poco consono.

Da queste osservazioni è nata questa l’idea innovativa che consente l’invenzione di associazioni vegetali del tutto imprevedibili, che nessuna aiuola convenzionale avrebbe mai potuto ospitare!

L’architettura del giardino verticale è costituitita da 4 strati:

1. STRUTTURA METALLICA PORTANTE

2. TELO DI PVC

3. STRATO DI CARTONFELTRO

4. PIANTE

L’impianto di supporto vitale di queste piante risulta quindi abbastanza leggero (meno di 30kg per metro quadrato, piante incluse), tanto da poter essere applicato a strutture verticali.

Il botanico francese sviluppa quindi colture che crescono attaccate ad una base in feltro in cui scorre acqua e fertilizzante, a rilascio controllato da un timer elettronico. Il feltro, (già usato dai vivaisti come base per le piante in vaso) garantisce inalterabilità (non si disintegra) e ottima capacità di assorbire e trattenere la miscela acqua-fertilizzanti (azoto, fosforo, potassio). Il feltro è fissato ad una lastra di PVC (che funge da supporto e da isolante per l’acqua) il quale a sua volta è fissato ad una lastra di metallo (che funge da struttura di sostegno).

Un “lungo studio di sperimentazione” che oltre a produrre un immediato, gradevole e singolare effetto estetico, produce una serie di benefici molto interessanti e sicuramente utili da elencare:

Un giardino verticale:

A. assorbe CO2 dall’atmosfera.

B. assorbe raggi UV.

C. assorbe calore mantenendo la costruzione più fresca, facendo così risparmiare energia.

D. previene la perdita di calore durante le ore notturne, facendo ancora così risparmiare energia.

E. non è così difficile e costoso da realizzare soprattutto in fase di nuova realizzazione di un edificio.


Lunghissima è la lista dei muri vegetali realizzati (sia per esterni ma anche per interni) da Patrick Blank in ogni parte del mondo, dal centro CaixaForum di Madrid al centro commerciale des quatre Temps nel quartiere La Défense di Parigi, da una parete all’Hotel Athenaeum di Londra ad altre istallazioni in Portogallo, nel Kuwait, in Australia e in Asia.

Un modo un po’ diverso…per respirare un po’ d’aria buona!!!