WASTE – I Rifiuti tra Sostenibilità e Arte di AA.VV.

Per la serie: i rifiuti possono essere anche una forma d’arte. Proprio vero, per scoprirlo basta sfogliare il catalogo della mostra “WASTE – I Rifiuti tra Sostenibilità e Arte” a cura di Paolo Lesino e Giacomo Maria Prati, da un’idea di Cristiana Cattaneo (Vanilla Edizioni, 2011). E, per la precisione, c’è tempo fino al 23 ottobre per visitare la rassegna, presso il Palazzo Guidobono di Tortona (AL).

Il libro raccoglie i testi e le immagini relative alla mostra: cinquanta opere provenienti da tutt’Italia e non solo, unite dal minimo comune denominatore dell’ecologia, della sostenibilità e del recupero creativo e artistico dei materiali. Molto interessanti i testi in apertura di volume: la Cattaneo in Waste Vibrations ci racconta della nascita di questo progetto: “per me che la raccolta differenziata è un’abitudine che pratico da più di vent’anni, il pellegrinaggio ai bidoni è da sempre un momento di confronto cruciale con il livello etico e civile dei miei concittadini […] WASTE è stata per me l’occasione per trasformare questa necessità in un impegno concreto e diretto”. Della stessa idea Pietro Paolo Cella Mazzariol, che cita Camus per sottolineare l’importanza di un unione tra l’arte e il rifiuto: “Albert Camus ha detto che le coscienze sporche chiedono di essere confessate e l’opera d’arte è la confessione. Il tema di questa mostra e di questo catalogo è la confessione per il nostro modo di vivere, incentrato sul consumo sempre più rapido ed inconsulto di oggetti di ogni natura che inesorabilmente e sempre più rapidamente finiscono in waste spreco/rifiuto”.E infine, Paolo Lesino entra maggiormente nella riflessione tecnica sull’artista e l’opera d’arte al tempo del rifiuto: “L’arte contemporanea indaga il tema del waste attraverso un meticoloso processo di ricerca: da una parte, nella propria concezione attualizzata e nel progressivo divenire simbolo e icona del nostro tempo, dall’altra, come riciclo, nuovo mito moderno, votato a rifluire in una vita propria attraverso assemblaggi, inserzioni e ibridazioni”.

Ed ecco quindi spiegati gli stili e le influenze più disparate della cinquantina di opere presenti alla mostra, firmate da artisti italiani e non: dal tratto inquietante e postapocalittico di Carlo Cane (Equilibri Sensibili), alle reminiscenze chagalliane di Cristiana Cattaneo (Alice in Wasteland). Le immagini immediate e tristi di Andrea Ciresola (Una pessima annata) e Michele Taricco (Sacchetti e Caraffa).

Ancora, le sculture coloratissime e pop del Cracking Art Group (REvolution e REquiem) sono esattamente agli antipodi del tratto realista e del clash di immagini creato da Antonio De Chiara (The Drummer e Campania Felix). Giocano invece con i materiali, gli oggetti recuperati, i rifiuti, Matilde Domestico (belle le sculture di tazzine, Colonnazza e Riflessi di Bianco), Daniela Ferretti con scatole riciclate e fil di ferro (Paesaggio, Botola).

La plastica, ancora, è l’elemento principe dei lavori di Alessandra Fiordaliso (plastica post-consumo cucita a mano per creare profili colorati di Ominidi), Annarita Serra (tappi e altri tipi di plastica in Me Tappino e La libertà è partecipazione) e Simone Fontana (Riddles in the Dark e Something Inside the Invisible, davvero molto suggestivi).

Molto interessanti anche i lavori più sperimentali, come Finish Power e Belpaese? di Andrea Francolino, in cui l’artista gioca con i cartoni noti di alcuni prodotti come le capsule per lavastoviglie Finish o i formaggini Belpaese. Oppure, i Cubi Spinosi e le Stalagmiti di Marisa Merlin, realizzati con ritagli di lattine di alluminio; le lampadine di Ilaria MorgantiPunti di vista e Attiv(azione) – le creazioni di Plexiglas di Renzo Nucara (Stratofilm – Black Hole). Lorenzo Perrone invece usa oggetti come libri veri per poi lavorarli con gesso e vernici (Book opener e Stroncato).

Luisa Poletto accosta invece esseri umani e materiali di ferro e alluminio (Elf’s World, From Here to Maternity). Infine, Shendra Stucki gioca con i cavi elettrici e altri materiali nelle sue opere (Skyline e Integrazione Elettrotecnica), Dario Tironi e Koji Yoshida mescolano passato e futuro, classicismo e futurismo in Mezzo Busto 2010 D.C. e Uomo in Piedi e Ivano Vitali usa le pagine di centinaia di giornali per il Gomitolo Elle Decor Italia e l’abito Megan.

Un’ottima pubblicazione per una splendida mostra: le opere sono tutte di alto livello e, in più, riescono tutte a far riflettere sul fatto che i nostri rifiuti, il nostro WASTE, forse è eccessivo. Si può in alcuni casi – come questo – trasformarlo in arte, ma la soluzione migliore, di sicuro, è quello di produrne di meno.

Titolo: WASTE – I Rifiuti tra Sostenibilità e Arte
Autore/Artista: AA.VV.
Testi: Cristiana Cattaneo, Gian Francesco Galanzino, Pietro Paolo Cella Mazzariol, Paolo Lesino, Giacomo Maria Prati, Stefano Gagliardi
Lingua: italiano, inglese
Anno: 2011
Pagine: 56
Illustrazioni: 40
Prezzo: € 12,00