Gli amici di CleaNap (quelli di “Qui ci si rimbocca le maniche!”) che hanno già promosso diversi incontri (qui al Bosco di capodimonte) di cittadini che armati di guanti e sacchetti hanno ripulito e restituito alla città di Napoli angoli e scorci-simbolo, saranno impegnati nell’evento “Let’s Do It Vesuvius“. Ebbene sì, questa volta mirano al Vesuvio, il parco Nazionale del Vesuvio.
CleaNap è partner italiano di Let’s do it! un movimento civico nato nel 2008 in Estonia, quando il 3 maggio 50.000 persone hanno aderito ad una azione di pulizia volontaria e raccolto 10.000 tonnellate di rifiuti in 5 ore nell’intero territorio nazionale.
Con il World Cleanup 2012, il movimento ha invitato, in un’azione congiunta, volontari di oltre 100 nazioni, con lo scopo di pulire dalla spazzatura illegale oltre 100 paesi e aumentare la compartecipazione dei cittadini in tutto il mondo.
Ogni paese partecipante dovrà organizzare, entro il 25 settembre 2012, una giornata di pulizia volontaria a livello nazionale o cittadino. Al momento, nel mondo, si sono già attivate squadre di volontari che si stanno organizzando in quasi 60 paesi.
L’Italia è uno di questi e, per l’Italia, CleaNap ha un progetto molto ambizioso, ripulire il Parco Nazionale del Vesuvio. Perchè questo progetto si realizzi è necessario l’appoggio concreto di tutti: cittadinanza, privati e istituzioni.
Il motto è sempre agire, partecipare e condividere.
Sono ormai diversi anni che uno dei luoghi simbolo d’Italia, uno dei monumenti naturali più significativi ed importanti al mondo – il Vesuvio – è teatro dell’abbandono sistematico ed abusivo di rifiuti di ogni genere: littering, rifiuti ingombranti, sostanze speciali e anche altamente tossiche (ne parlavamo qui).
Partecipando alla campagna Let’s do it World 2012, vogliamo richiamare l’attenzione dei cittadini, delle istituzioni, dei professionisti del settore e di chiunque intenda offrire il proprio contributo, su una problematica che da troppo tempo ormai affligge il nostro territorio.
Vogliamo che tutti possano reimpossessarsi del proprio patrimonio ambientale, che si sentano nuovamente partecipi dei tesori naturalistici da troppo tempo negati, e che possano ri-educarsi al RISPETTO del BENE COMUNE.
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