Agli scavi di Pompei e nel Parco Nazionale del Vesuvio parte la raccolta differenziata

Finalmente è arrivata la primavera, c’è voglia di scampagnate e di gite fuori porta.. e se non siete troppo lontani dalla Campania vi inviterei a venirci a trovare, ce ne sono di cose da vedere da queste parti!

Da poco più di un mese poi c’è una buona notizia e a mio parere un gesto di riscossa per la regione Campania, tanto martoriata dall’emergenza rifiuti, infatti dal 17 marzo è stato presentato il progetto per la raccolta differenziata agli scavi di Pompei e nel Parco Nazionale del Vesuvio, due luoghi ricchi di storia e di natura e tappa di molti turisti provenienti da ogni parte del mondo.

big_pompei_scavi Courtesy-of-pompei.net_

Si tratta di un progetto realizzato da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, della Regione Campania, del Parco Nazionale Vesuvio e di Legambiente Campania.

Sono state, infatti,  brevettate ottanta mini isole per la raccolta differenziata, realizzate in plastica riciclata. Sessanta di esse verranno impiegate per conferire imballaggi in plastica e metalli, imballaggi in carta e cartone e indifferenziato in tre sezioni distinte; le restanti venti verranno utilizzate per conferire imballaggi in vetro e rifiuto organico.

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Interessante è stata anche la modalità comunicativa del messaggio, creato per avvicinare e sensibilizzare non solo il visitatore, ma il cittadino stesso alla raccolta differenziata che diventa gesto sostenibile” di civiltà , di rispetto e salvaguardia verso i tesori architettonici e ambientali della nostra terra.
Sono stati, infatti, installati circa venticinque totem con due tipologie di messaggi: informativi e istituzionali.

Sui totem informativi il messaggio è rappresentato da interessanti  aforismi latini famosi, come per esempio:

13263 Carpe Diem (Cogli l’attimo);

Facta Non Verba (Differenziare bene per riciclare meglio);

Ignorantia Legis Non Excusat (L’ignoranza della legge non scusa);

E sulle bacheche, presenti nel Parco Nazionale del Vesuvio, inoltre, vengono raccontati i materiali con un confronto fra il loro utilizzo nella storia e il processo di lavorazione di ciascuno di essi.  Inoltre all’ingresso, all’atto dell’ acquisto del ticket,  viene anche consegnata uno shopper compostabile che sarà utilizzato per conservare, per tutta la durata della visita, i propri rifiuti che poi verranno conferiti dai turisti in appositi contenitori.

Un bel progetto forse proprio ispirato dagli antichi romani, che già avevano il culto del riciclo e infatti la storia testimonia l’utilizzo di frammenti di vetro che veniva riciclato per produrre altri oggetti in uso all’epoca (bottiglie, ampolle, fiale per unguenti, piatti e sottocoppe).

Gli  antichi non avevano certo il culto dell’ecologia, ma del risparmio sicuramente!

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