Bandiera Blu 2016: spiagge italiane sempre meglio

Bandiera Blu 2016: pochi giorni fa sono stati diffusi i nomi delle località balneari che, per quest’anno, sono riuscite ad aggiudicarsi l’ambìto riconoscimento internazionale. Per l’Italia ci sono buone notizie: le spiagge Bandiera Blu del nostro Paese, infatti, sono costantemente in crescita.

I numeri: per il 2016 sono state nominati Bandiera Blu 152 Comuni rivieraschi, per 293 spiagge complessive (13 in più dello scorso anno),  e 66 porti turistici italiani.  Sul podio è riconfermata al primo posto la Liguria con 25 località; a seguire la Toscana con 19 e le Marche con 17 località balneari premiate. Per le prime due regioni, inoltre, ci sono dei nuovi “nominati”: Ceriale e Levanto in Liguria e Massa in Toscana.

Quindi troviamo in classifica: la Campania con la riconferma delle 14 bandiere blu già concquistate, registrando inoltre la new entry di San Mauro Cilento e un’uscita; ex aequo tra Puglia e Sardegna con 11 località premiate per ciascuna; quindi Lazio e Veneto con 8 bandiere, l’Emilia Romagna con 7,  Abruzzo e Sicilia con 6.  E ancora, la Calabria si aggiudica 5 bandiere, il Molise conferma le 3 già acquisite nel 2015, Friuli Venezia Giulia e Basilicata sono a 2.

Ma in cosa consiste esattamente la Bandiera Blu? Forse non tutti sanno che non si tratta di un semplice riconoscimento, ma di un vero e proprio programma – condotto in Europa dall’organizzazione non-governativa e non-profit “Foundation for Environmental Education” (FEE) –  che ha l’obiettivo di promuovere e incentivare una conduzione sostenibile del territorio dei Comuni balneari attraverso una serie di indicazioni che pongono alla base l’attenzione e la cura per l’ambiente. Un’eco – label a tutto tondo, insomma, che non si limita a certificare la bellezza delle spiagge e la purezza delle acque ma che indica un Comune virtuoso dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

I criteri del programma vengono aggiornati periodicamente e solo le località che li rispettano scrupolosamente possono presentare la propria autocandidatura al riconoscimento Bandiera Blu: ovviamente la qualità delle acque di balneazione è un criterio imprescindibile, e solo le località che hanno vantato acque eccellenti nella stagione precedente possono candidarsi. Grande attenzione e rigore vengono posti anche agli impianti di depurazione: in particolare, non vengono ammesse località che non abbiano almeno l’80% dell’allaccio in fognatura delle acque reflue. Per quanto riguarda la “terra ferma”, invece, è stato di recente previsto un aumento della percentuale di raccolta differenziata minima prevista per entrare nelle selezioni.