In una serata piovosa e fredda, Wapo Natural Food è riuscito a riscaldarci coi suoi piatti “etici” e ricercati. Una piacevole sorpresa nel cuore del Vomero, di fronte alla fermata della funicolare di Piazza Fuga.
L’idea di ristorante sostenibile con cucina senza glutine di Mario Rubino nasce dalla necessità personale: un luogo dove anche il figlio, celiaco, potesse mangiare bene e sentirsi a casa.
Il risultato è magico: entrando da Wapo quello che sorprende, in prima battuta, è l’equilibrio architettonico del locale. I legni pregiati usati per il design del ristorante danno eleganza e comfort. L’ambiente è caldo e accogliente. Sono ben 13 legni diversi tutti naturali e, come ci spiega Mario Rubino, ideatore del progetto, in questa intervista, l’idea alla base di WAPO è “Una cucina gourmet e senza glutine con prodotti a Km zero e materie prime selezionate, ma soprattutto gustosa, condita di sapori mediterranei e orientali e tanto divertimento”.
Qui l’intera intervista, in cui Rubino ci racconta genesi e filosofia del locale.
Il nuovo menù presentato alla stampa ha visto come protagonista la pasta fresca senza glutine insieme ad altri piatti “etici” frutto di una continua ricerca.
Nella cucina dello Chef Giovanni Gentile la tradizione mediterranea si fonde con quella asiatica, stupendo con accostamenti originali e richiami alla tradizione. La brigata è allegra, compatta e bene assortita. Ottima accoglienza con bollicine e grissini della casa, ovviamente gluten free. Continuando, gustosa la Non ci resta che piangere: zuppa di cipolle appassite al vapore, in crosta di provolone del Monaco stagionato 12 mesi. Delicata la polpettina al tartufo, ben bilanciati e gustosi i tre carciofi protagonisti del piatto Il buono, il brutto, il cattivo (Carciofo violetto in 3 cotture). Anche il pane servito a tavola, pur essendo senza glutine, è stato molto saporito.
Le immagini parlano da sole. Un bel percorso nei sapori.
Continuando il viaggio nel gusto, Napoli Pechino A/R permette di viaggiare anche geograficamente, perché i ravioli trasparenti di riso sono ripieni di genovese e altre delizie della tradizione napoletana. Piccoli bocconcini che scendono golosi come caramelle.
La tagliatella afrodisiaca fa della semplicità la sua forza: semplice burro di Normandia e una grattata di tartufo nero senese.
Il calamaro Ops, mi è caduto il calamaro non è solo una citazione botturiana, ma un mix di sapori perfetti, con le lacrime di nduja calabrese che danno una spinta in più.
Ottimi i dolci della tradizione, accompagnati da un bel caffè con la cuccuma.
Insieme a Mario Rubino, nel progetto ci sono anche Paola Gravina, Ciro Cacciola, Simone Cavallo e Alessandro Castellano, l’architetto autore anche dell’originale design del locale.
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