Pensare per Sistemi di Donella Meadows – La recensione

 

La crescita incontrollata è per il nostro mondo una bomba a orologeria. Lo sappiamo da sempre, anche se a volte molti di noi fanno finta di non vedere. Per fortuna ci sono libri che ci permettono di aprire gli occhi e la mente.

Il titolo – Pensare per Sistemi  – e il sottotitolo – Interpretare il presente orientare il futuro verso uno sviluppo sostenibile – di questo volume, analizzati per bene, ci permettono di entrare subito nella realtà proposta da questo importante scritto di Donella Meadows. Pensare per sistemi significa comprendere diversamente la realtà che ci circonda. Pubblicato nel 1972, Limits to Growth fu il primo storico libro che mostrava le conseguenze della crescita incontrollata sul pianeta e da quel momento la Meadows, è rimasta un punto di riferimento dell’analisi ambientale e sociale.

 

Il volume è curato da Stefano Armenia, Presidente del SYDIC (Chapter Italiano della System Dynamics Society) ed edito da Guerini Next, con la prefazione di Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food.

Dalle parole di Armenia e Petrini iniziamo a comprendere la “portata” di questo volume: Thinking in systems è, secondo il Presidente SYDIC, “un libro che potrebbe davvero cambiare il modo con cui vi approcciate alla vita di tutti i giorni”. Non bisogna scoraggiarsi, avverte Armenia, se all’inizio non si dovesse “riuscire a visualizzare il bellissimo e articolato messaggio proposto dall’autrice”. Questo perché Donella “nei primi capitoli cercherà di seminare dei veri e propri semini, ossia gli strumenti concettuali di base per poter poi affrontare un incredibile viaggio nella comprensione della realtà stessa”

Precisiamo infatti che il libro non è semplice né immediato, ma stando alle parole di Petrini è “un libro che offre una visione cruciale, olistica, per la soluzione dei problemi su scale che vanno dal personale al globale.” E lo fa partendo da importanti presupposti: “Nessun sistema può crescere per sempre in un ambiente finito” e quindi bisogna formare e creare modelli diversi, cambiando il paradigma produttivo in cui siamo dentro fino al collo. Gli elementi che devono essere fondanti in questa nuova visione del mondo sono il Benessere e l’Armonia. Solo in questo modo si potrà invertire la tendenza, e il modello della crescita a tutti i costi verrà sostituito da un approccio sistemico, che possa portare a un altro tipo di economia e un altro tipo di società.

Il libro

Immergersi nel libro della Meadows è, per certi versi, straniante. Ha un approccio nuovo e innovativo alla visione delle cose. Il suo ragionamento parte dai “sistemi”. In un mondo che cambia rapidamente, ci dice l’autrice, “il pensiero sistemico ci aiuta a gestire, adattare e vedere la vasta gamma di scelte che abbiamo… ci dà la liberta di individuare le cause profonde dei problemi e di vedere nuove opportunità”.

Quindi in questo libro si parla prima di tutto di un cambiamento nel modo di vedere la realtà e di capire il mondo che ci è attorno.

La Meadows spiega innanzitutto la “Struttura e il comportamento dei sistemi”,  che sono composti da elementi, interconnessioni e una funzione o obiettivo. Con esempi vari spiega come funzionano queste parti, come sono connesse tra loro, addirittura ponendo delle domande al lettore, in modo che possa identificare le parti di un sistema e capire in che modo influiscono le une sulle altre. Poi entra nel dettaglio a spiegare come si comporta un sistema nel corso del tempo, attraverso metafore interessanti e chiare come quella della vasca da bagno piena d’acqua. Per spiegare il comportamento dei flussi, degli accumuli e il funzionamento di un qualsiasi sistema. Senza anticipare troppo del volume, troverete dei concetti illuminanti come “cicli di feedback”, che portano a pensare al mondo in un modo più dinamico.

Dopo l’inquadramento di tipo teorico, nella Seconda parte del volume viene chiarito meglio il rapporto dei sistemi con il nostro modo di interfacciarci con il mondo. Entrano in gioco il concetto a noi molto caro di Resilienza, ovvero “la capacità di riprendere o tornare elasticamente alla propria forma, posizione ecc dopo aver sostenuto una compressione o stiramento. Elasticità. La capacità di recuperare forza, spirito, buon umore o  ogni altro aspetto rapidamente”.

La Meadows ci dice che “molti disastri ecologici derivano da una perdita di resilienza, ad esempio nel momento in cui le specie vengono rimosse dagli ecosistemi, la chimica e la biologia dei suoli viene disturbata o le tossine si accumulano”. Oltre alla resilienza, altri due aspetti fondamentali dei sistemi sono l’auto-organizzazione e la gerarchia. Andando avanti scopriamo che anche i ritardi sono elementi fondamentali dei sistemi, che ci permettono di capire il comportamento dei sistemi e anche di intervenire su di essi.

Ci sono infatti delle “leve sensibili” su cui si può intervenire per agire per cambiare lo stato delle cose. Non è semplice riconoscerle, anche a causa della “razionalità limitata”, ovvero del fatto che le persone prendono decisioni in base alle informazioni che hanno, ma queste informazioni non sono sempre perfette. Quindi il “cambiamento nasce, prima di tutto, facendo  un passo oltre le informazioni limitate che possono essere viste da ogni singolo punto nel sistema e avendo una visione di insieme”.

Il libro continua con una serie di affascinanti concetti, non sempre semplicissimi per i non addetti ai lavori, ma la Meadows pone quesiti e soluzioni a temi svariati, come “la tragedia delle risorse comuni” o la “deriva verso basse prestazioni”. Ma ad ognuna di queste “trappole” offre anche una via “d’uscita”. Riflette anche sulle “dipendenze” dell’epoca moderna, che non sono solo quelle da alcol e droghe; sull’elusione delle regole, sul perseguire obiettivi sbagliati e molto altro ancora. Non è certo un libro da leggere sotto l’ombrellone, ma è invece da studiare e sottolineare per coglierne quanto più possibile.

I punti di leva

E possiamo anche imparare a intervenire su questi sistemi, scovando i “punti di leva” e attuando un innovativo problem solving. È lì che si può lavorare sui cambiamenti, generare importanti trasformazioni. Intervenire in un sistema, per cambiarlo. Non è facile comprenderli, e paradossalmente la stessa Meadows scrive: “ Sono arrivata alla conclusione che non ci sono modi veloci o facili per trovare i punti di leva in sistemi complessi e dinamici. Datemi un paio di mesi o di anni e lo scoprirò”.

La storia di questo libro è interessante, perché Dana Meadows completò una prima stesura di questo testo nel 1993, e circolò in maniera informale per diversi anni tra studiosi e addetti ai lavori, e solo dopo la morte della studiosa si comprese la reale portata del suo lavoro. Un libro importante, senza dubbio, adatto a “manager, amministratori, ricercatori, formatori, consulenti, agenti del cambiamento”. Cambiamento, che aspettiamo arrivi presto, nel nostro mondo. Abbiamo bisogno di una inversione di tendenza.