Intervista al viaggiatore – Leo, The Random Walker

Estate, tempo di viaggi e di una nuova “intervista al viaggiatore”. Oggi siamo con Leo, The Random Walker. Conosciamolo meglio, con questa intervista. Intanto, sul suo bel sito, ricco di video, leggiamo: “Sono veneto di origine (OSTREGA!) ma mi sono spostato a vivere prima a Milano, poi in Inghilterra, poi Parigi ed infine in California, dove mi trovo attualmente in modo (piu’ o meno!) stabile.”
Buona lettura.

 

Cosa ti ha spinto a intraprendere i primi viaggi?
Il brivido per l’ignoto e quella strana, affascinante sensazione di libertà. Ogni viaggio che faccio mi fa sentire sempre più vivo, consapevole. E’ stato un processo graduale in realtà, iniziato dalle vacanze super programmate con la mia famiglia fin da quando ero piccolo. Poi ho iniziato ad andarci con gli amici affidandomi ai classici tour operator, poi mi sono arrangiato prenotando tutto su internet… fino ad arrivare a “buttarmi” acquistando solo i voli, partire da solo e vedere cosa succedeva. Le prime volte mi aspettavo quasi di morire ahah… ma invece non solo sono sempre tornato ma mi è pure piaciuto sempre di più!

Qual è la tua storia? Hai lasciato un lavoro stabile per viaggiare a tuo piacimento, o riesci a conciliare le due cose
Non sono uno di quelli che ha lasciato il lavoro per viaggiare solamente. Adoro viaggiare e scoprire il mondo… ma mi piace anche tornare, avere un po’ di stabilità, riflettere sui viaggi fatti, sognare i prossimi in arrivo. Ho sempre un grande dubbio nel far diventare un lavoro la mia più grande passione. Ho paura di vederla con occhi diversi, di farlo diventare un obbligo. Ci penso quasi ogni giorno, non è detto che prima o poi non possa cambiare idea. Per adesso però devo dire che grazie al lavoro che faccio riesco a viaggiare e ad abitare in paesi diversi: nell’ultimo cambio mi sono trasferito in California, e per adesso mi piace molto e sono felice di poter scoprire questo pezzo di pianeta!
Come hanno preso le tue scelte amici e parenti?
Come uno si aspetta. Con tante domande, chiedendo come mai uno decida di abitare così distante da casa, se sia proprio necessario, se voglia mettere “la testa a posto” prima o poi… Ma la cosa più divertente è che in molti mi prendevano per matto quando mi mettevo a girare video, a parlare davanti a una telecamera nel bel mezzo di qualche piazza per esempio, specialmente agli inizi del blog quando non mi conosceva quasi nessuno. Un po’ alla volta però le risate si sono trasformate in sorrisi di ammirazione, di compiacimento. E tutti quanti, amici e parenti, hanno cominciato a intravedere anche in minima parte quello che tu vedevi da sempre… il viaggio non come una vacanza, ma come una filosofia di vita.
Cosa significa per te decrescita felice e come si applica ai tuoi viaggi?
Per me è ben rappresentata dall’evoluzione del mio bagaglio durante i miei viaggi. All’inizio partivo con tutto quello che serviva e ben oltre, bagagli pesanti, numerosi, per ogni situazione ed evenienza. Mi facevano sentire sicuro, protetto, tranquillo. Poi ho iniziato a capire che per viaggiare bene servono in realtà poche cose ma ben pensate, un po’ come nella vita. Così ho imparato a caricarmi meno di bagagli e ad affidarmi un po’ di più al corso degli eventi, alle persone che arrivano sulla nostra strada. E mi sono sentito molto più sicuro di prima! Spesso ci nascondiamo dietro a tante cose materiali, a obiettivi da raggiungere… e ci auto-convinciamo che solo quando avremo quelle cose saremo felici, non vedendo tutto il resto. Ma in realtà non è proprio così.
Ami viaggiare da solo o in compagnia?
In entrambi i modi in realtà. Non sono un purista del viaggio in solitaria, mi piace cambiare a seconda del momento, del viaggio, delle necessità del momento. La mia filosofia “Random” è un po’ la mia unica regola: mi affido a quello che succederà, alle opportunità che arriveranno, al viaggio che vorrò fare in quel momento. Anche perché poi quando si viaggia in solitaria, in realtà non si è quasi mai davvero soli! Ho conosciuto molte più persone nei viaggi in cui avrei dovuto muovermi in solitaria rispetto a quelli in cui partivo con gli amici!
Devo ammettere però che mi piace molto prendermi i miei momenti, non dipendere da nessuno, non dover dare spiegazioni… è qualcosa di impagabile, un altro modo di viaggiare. Credo che viaggiare da soli arricchisca e faccia crescere molto di più. Può essere meno divertente e più difficile per certi versi… ma la ricompensa è molto più grande!
Nei tuoi numerosi viaggi, dimmi: un posto che ti  ha deluso e un posto che ti ha sorpreso?
Difficilissima questa. Sono estremamente ottimista e di solito trovo qualcosa che mi piace in ogni situazione.
Se proprio dovessi trovarne uno potrei menzionare la Tailandia. Alcune zone sono ormai così turistiche da avermi deluso. E i turisti che le presidiano a volte sono di quel genere che potresti trovare a Ibiza ad agosto.
Una bella sorpresa è stata la Colombia. Mi aspettavo Narcos, pistole alle tempie e chissà quali altri incontri spiacevoli. Invece ho trovato un popolo meraviglioso e una natura pazzesca. Sarà uno dei paesi dove il turismo esploderà nei prossimi anni secondo me.
Su econote parliamo spesso di natura. Quale è stato il paese “naturalisticamente” più bello?
L’Islanda probabilmente. Quel mix tra terra, acqua, ghiaccio, vulcani… mi ha lasciato senza fiato. Mi sembrava che il cielo fosse più grande del solito, che il mondo ti abbracciasse in qualche modo. Luogo pazzesco.
Quali sono le piccole e le grandi scelte che fai per rispettare l’ambiente?
Lotto ogni giorno per togliermi dalla testa quel “tanto fanno tutti così”. Credo che ognuno di noi possa fare la differenza e che anche un piccolo sforzo extra sia importante. Riciclo, riduco la plastica, spengo le luci, ho smesso di acquistare cose dove esagerano con gli imballaggi…li prendo come in insulto personale ormai! Ah, e rifiuto sempre le cannucce di plastica. Che cosa inutile!
Che progetti hai nel breve-medio periodo? continuerai a viaggiare?
Oh sì! Dalla California ci sono così tante mete pazzesche a portate di volo!! Dall’Alaska alle Hawaii, agli incredibili parchi americani, all’America Latina…Ci sono luoghi che magari non visiteresti mai appositamente perché non sono così famosi o perché non avresti abbastanza ferie o soldi. Ma se sposti la tua casa, beh, cambia tutto!