Viaggio a Chernobyl e Pripyat dopo il disastro nucleare del 1986

Che chi sceglie di andare in viaggio a Chernobyl, teatro del disastro nucleare del 1986 le cui conseguenze viviamo ancora oggi con patologie oncologiche e ampie zone contaminate da radiazioni. È una scelta, si può essere d’accordo o no, ognuno parte o non parte con una sua motivazione.

Complice un gruppo Facebook di appassionati di viaggi, ho visto delle foto davvero belle scattate da un utente. Delle foto che raccontavano molto di Chernobyl e Pripyat. Allora ho contattato l’utente per capire: perché fare un viaggio di questo tipo? Qui abbiamo già parlato della serie TV targata HBO.

Le foto sono di @massimacii

Prima di tutto come ti chiami e di cosa ti occupi. 

Mi chiamo Massimiliano, abito a Piombino (Li) e lavoro in un’associazione di volontariato.

Mi piace alternare vacanze più turistiche ad altre più fai da te o on the road, ho visitato 39 paesi su 5 continenti e non ho intenzione di smettere. Mi piace provare le esperienze peculiari di ogni paese che visito e perché no fotografare i posti più “instagrammabili”.

Ricordo i primi voli con le tariffe bassissime della Ryanair e poi la voglia di scoprire prima l’Europa poi sempre più in là.

Gli ultimi 3 viaggi che hai fatto. 

I miei ultimi viaggi sono stati a Natale Dublino, Amsterdam, a novembre Kiev e Chernobyl, ad agosto Malta e l’Algarve.

Perché hai scelto un viaggio a Chernobyl e Pripyat, teatro del disastro nucleare del 1986?

Come detto prima a me piace vedere tutto, dalla laguna di Bora Bora ai campi di Birkenau, dai Fiordi a Petra, qualsiasi luogo di interesse mi attrae, e di Chernobyl mi ha sempre frenato solo la pericolosità della zona.
Prima dell’uscita della serie TV un ragazzo che seguo su Instagram ha messo delle storie pazzesche su Prypiat e da lì è iniziato il viaggio. Tanti consigli e rassicurazioni, ho contattato chernobylwelcome ed ho avuto le conferme e garanzie che volevo.

Le foto sono di @massimacii

Si tratta di un viaggio costoso?

Ho prenotato il volo spendendo circa 200 euro, altri 20 euro per la camera a Kiev e poco più di 100 euro a testa per l’escursione compresa di dosimetro.

Qual è stata la prima sensazione arrivato lì

L’arrivo alla zona contaminata non è stato come immaginavo. C’erano almeno 60-70 mezzi fra auto e pullman e due roulotte che vendevano gadget. Io certo non credevo di essere l’unico ad arrivare in pullman ma mi aspettavo molto meno “caos”.

Non hai avuto timore delle radiazioni? o per la tua salute? 

Vedere il reattore a 30 metri col contatore Geiger in mano è stato forte ma non abbiamo mai avuto paura delle radiazioni, nemmeno per un momento, e credo sia dovuto alle tante cose lette e chiarite e poi all’abilità della guida che non ci ha mai fatto fare cose pericolose tanto per fare scena.

Visitare Prypiat è stato tosto, la guida non si è risparmiata in spiegazioni e chiarimenti anche se la serie fa un quadro già molto chiaro.

Sono viaggi che ricevono diversi tipi di critiche, fra chi visita luoghi di dolore o di tragedie e chi teme per la propria salute, qual è la tua idea su questo? 

Onestamente io sono andato perché volevo vedere con i miei occhi ma uno può guardare la serie e stare a casa! E allora vale per tutti i posti del mondo no? Dal momento che ero convinto che non fosse pericoloso non ho avuto più dubbi, e lo consiglio sicuramente. Di sicuro l’atteggiamento non deve essere “oh wow la ruota” oppure farsi i selfie, eppure sulla Costa Concordia se li sono fatti tutti, anche a Birkenau…assurdo!!!

Rispetto prima di tutto. La cosa che mi ha colpito tanto è stato il silenzio che c’era e il fatto che Prypiat dovesse essere una città molto bella e vivibile. La paura è che la trasformino in una Gardaland per sfruttarla come risorsa turistica, il che mi dispiacerebbe.

Che bagaglio ti sei portato via da questo viaggio (di esperienza, di sensazioni). 

Quello che mi rimane è la sensazione che sarebbe potuta andare molto peggio, questo lo dice la serie ed è pensiero comune tra le guide. Consiglio a chiunque voglia visitare Chernobyl e Prypiat di essere sicuro di prendere guide con contatore Geiger e dosimetro, e di rispettare le poche semplici regole: non fumare e mangiare nella zona contaminata, non uscire dai sentieri e soprattutto rispetto per chi ci è morto…ah e non toccare niente!

Le foto sono di @massimacii

Le foto sono di @massimacii